La carenza idrica sta mettendo a dura prova molte aziende agricole del Centro-Sud Italia. Nell'assetata ricerca di soluzioni, alcune tecniche agronomiche consentono di somministrare anche acque di scarsa qualità, ad esempio con concentrazione salina al limite della sopportazione per le piante, purché siano state precedentemente trattate con prodotti che tendono ad attenuare l'effetto fitotossico dei sali.
Agrumeto Corsica 2
Tra i tanti a sperimentare tecniche per ottenere un effetto lisciviante (detto anche dissalante) è Emanuele Triolo, un imprenditore agricolo di Ribera (Agrigento), il quale preleva, per irrigare, da un corso d'acqua con valori di salinità notevoli: "L'emergenza idrica, specie qui in Sicilia, va avanti ormai da troppo tempo e quando si ha la consapevolezza che nei mesi invernali, solitamente quelli più piovosi, le precipitazioni risultano assenti, bisogna soltanto intervenire per limitare i danni alle coltivazioni, che potrebbero peggiorare con l'arrivo della stagione calda. Da marzo 2024 sto utilizzando acqua ricca di sodio che proviene dal Fiume Magazzolo, la cui conducibilità viene mitigata da pratiche che si stanno diffondendo ovunque, visto l'intensificarsi dell'emergenza idrica. I risultati da me ottenuti sono stati positivi: guardando il mio agrumeto di clementine Corsica 2, messo a dimora nel 2016, si fa presto a notare che le piante non risultano in sofferenza, né si registrano flessioni sulle rese per la prossima campagna, come invece si sta verificando in altre zone. Anzi, la quantità di frutti è più che apprezzabile".
Situazione produttiva nell'agrumeto di Emanuele Triolo
Vito Vitelli, agronomo che sta promuovendo questo approccio e che segue l'azienda siciliana, commenta: "Diversi sono gli imprenditori che, da buona parte del Sud Italia, mi contattano per sapere come gestire le coltivazioni e scongiurare la compromissione delle produzioni a causa della siccità e di un peggioramento della qualità idrica. Ci stiamo quotidianamente attrezzando per superare stress vegetali importanti provocati dal clima in netto cambiamento. La somministrazione di prodotti dissalanti potrebbe aiutarci a ridurre o azzerare i danni generati dalle conseguenze di acque salmastre. Sarà fondamentale però disporre di portainnesti resistenti o tolleranti alla salinità. Solitamente, in corrispondenza del gocciolatore si mantiene sempre una concentrazione di salinità mediamente più bassa, specie poi se l'impianto è posizionato su baula".
"Le Irrigazioni frequenti e di bassa portata aiutano a contenere la presenza di cloruro di sodio, creando un effetto dilavante, accentuato poi da specifici prodotti "dissalatori". Quando poi finalmente pioverà, i sali tenderanno a scendere verso il basso, non danneggiando così l'apparato radicale".
Per maggiori informazioni:
Agronomo Vito Vitelli
+39 3392511629
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