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Le mele ungheresi sono molto richieste a causa della scarsità del raccolto europeo

Con il raccolto di mele in calo in Europa, l'Ungheria sta registrando un'impennata della domanda di mele, con conseguenti aumenti dei prezzi. Secondo FruitVeB, la produzione di mele dell'Ungheria dovrebbe attestarsi sulle 330mila tonnellate, segnando un calo significativo rispetto alle 472mila tonnellate dell'anno precedente e rappresentando la seconda produzione più bassa dell'ultimo decennio. Questo calo è attribuito alla diminuzione della produzione di mele destinate sia al consumo fresco sia all'industria, con rese previste rispettivamente di 90.000-100.000 tonnellate e 230mila-240mila tonnellate, che non riescono a soddisfare la domanda interna.

La scarsità di mele in Europa, unita alla forte domanda, è destinata a far salire i prezzi. Le quotazioni delle mele da consumo fresco potrebbero subire un aumento del 10-15%, mentre i prezzi alla produzione potrebbero salire del 25-35%. Anche le mele da industria dovrebbero subire un notevole balzo, iniziando la stagione a oltre 80 fiorini ungheresi (0,20 euro) al chilogrammo. Il mercato ungherese potrebbe subire ulteriori pressioni da Paesi vicini come Polonia, Austria e Repubblica Ceca, che tradizionalmente importano mele ungheresi. Questa domanda esterna rischia di esaurire le forniture nazionali se le mele ungheresi vengono vendute all'estero a prezzi più alti.

La produzione di ortaggi ha registrato miglioramenti di efficienza negli ultimi 13 anni
Sul fronte della produzione di ortaggi, l'Ungheria ha registrato significativi miglioramenti di efficienza negli ultimi 13 anni, come sottolineato dal ministro dell'agricoltura István Nagy. Secondo il sito web trademagazin.hu, sono stati registrati notevoli incrementi nella resa per ettaro di colture come pomodori, peperoni, carote, cipolle rosse, piselli verdi e mais dolce. Questi progressi hanno portato a sostanziali aumenti dei volumi di produzione, come nel caso dei pomodori e delle cipolle rosse, le cui rese sono aumentate rispettivamente di quasi un terzo e di oltre il 42%.

Fonte: trademagazin.hu

Data di pubblicazione: