Da alcune settimane, le angurie italiane scarseggiano, generando così un graduale aumento delle quotazioni.
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Il direttore commerciale dell'O.P. Agricola Campidanese, Salvatore Lotta, stila un primo bilancio dell'attuale stagione produttiva e commerciale, dopo circa 3 mesi di vendite. "Quella attuale – spiega il manager sardo - si sta mostrando una campagna con alti e bassi, a 3 velocità, che ha nascosto brutte sorprese, ma anche dei piacevoli risultati economici. Dopo una partenza interessante a maggio, anche se non entusiasmante a livello di prezzi, è seguita poi una fase delicata e difficile: da fine giugno e fino alla seconda decade di luglio, mentre al Centro-Sud Italia il caldo torrido accelerava la maturazione dei frutti, nel resto del Paese e in altri areali europei si facevano i conti con il maltempo, che ha provocato un netto calo dei consumi e una significativa riduzione dei prezzi. Le richieste dunque sono scese parecchio, mentre i volumi disponibili aumentavano. La riduzione si è sentita anche per noi, ma le difficoltà sono state affrontate con più serenità, grazie all'apprezzamento dimostrato dal mercato per i brand delle nostre mini angurie senza semi Gavina ed Eleonora".
Salvatore Lotta
A partire da fine luglio, l'andamento ha subito un ulteriore cambiamento in campo e sui mercati, complice lo scoppio del caldo estivo in tutto il continente. Al momento, la domanda in Europa supera l'offerta, tanto da creare un decumulo veloce dei magazzini e costringere molte aziende a terminare prima del previsto, anche a causa dell'eccessivo sole, della grandine e di altri episodi climatici e/o fitopatologici.
"Le quantità in uscita risultano eccessive, tanto da non riuscire a soddisfare appieno tutte le richieste - aggiunge Lotta - Stiamo diminuendo le forniture verso i clienti europei: rispetto a inizio agosto abbiamo ridotto dell'80% le esportazioni. Il prodotto sta per finire: per questo motivo preferiamo concentrarci nel mercato interno, dove i prezzi risultano pure più soddisfacenti. Tanta merce si è perduta nell'ultimo mese. Le alte temperature hanno infatti bruciato piante e angurie, favorendo pure la diffusione di afidi e creando così una riduzione delle rese fino al 40%. Con alcune referenze, come Gavina, crediamo di terminare entro la fine agosto, con oltre 20 giorni di anticipo".
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