"Ha piovuto in quasi tutta la Sicilia, ma a macchia di leopardo, a eccezione delle zone a ridosso della Piana di Catania e del siracusano, drasticamente colpite dalla siccità da 15 mesi. La mancanza d'acqua costituisce un problema serio, con conseguenze non trascurabili sia per la campagna della frutta estiva in corso sia per la prossima stagione degli agrumi. La Sicilia produce il 65% della produzione nazionale di arance con un indotto importante per l'economia del territorio. Sul piano commerciale stiamo lavorando piccoli quantitativi di pesche e nettarine, considerato che i soci della cooperativa per l'80% coltivano varietà di frutta medio tardive e tardive". A dichiararlo è Giovanni Scavo, responsabile commerciale della siciliana Il Girasole Soc. Coop.
"Pesche e nettarine sono un segmento in crescita, per la cooperativa Il Girasole. In Italia, la percentuale di famiglie che acquista il prodotto almeno una volta nel corso dell'anno è molto elevata e si aggira mediamente intorno al 70% per le pesche e attorno al 50% per le nettarine. Le nettarine, in generale, sono le più richieste - ciò spiega la crescita delle superfici investite - anche se negli ultimi anni le pesche vengono acquistate abitualmente dai consumatori. Volumi che si attestano intorno a 1.500 tonnellate circa di frutta movimentata, incluse le nettarine a polpa gialla e le pesche a polpa gialla e a polpa bianca. Molto richieste dalla grande distribuzione sono risultate, negli ultimi anni, soprattutto le varietà a polpa gialla, nello specifico la pesca O'Henry, che risulta particolarmente gradita al consumatore finale".
"Molto bene la campagna delle pere Coscia, altro prodotto di punta della nostra stagione estiva e pre-autunnale. Infatti la pera coscia coltivata nell'areale etneo di Bronte e Maniace è sempre particolarmente richiesta, in quanto apprezzata per il gusto, la succosità, la consistenza morbida, la dolcezza e l'aromaticità, oltre che ricca di vitamina C e di potassio. A differenza della campagna 2023, abbiamo volumi e qualità, grazie all'assenza di gelate tardive".
"Sui banchi dei supermercati, al momento, non sono presenti pere provenienti da altre regioni italiane, mentre pochissimi frutti arrivano dall'estero e in particolare dalla Spagna. A fine agosto, quando la campagna spagnola si avvia alla sua fase conclusiva, avremo maggiori richieste dal mercato interno e prezzi a rialzo".
Dal punto di vista geografico, per quanto riguarda pesche e nettarine la filiera produttiva resta comunque fortemente concentrata: il 60% dei raccolti sono prodotti in tre regioni, Campania (33%), Emilia-Romagna (14%) e Sicilia (13%). Un quarto della superficie nazionale è localizzato nella sola provincia di Caserta.
"Una rapida panoramica sulla campagna in corso delle pesche e delle nettarine - conclude Giovanni Scavo - evidenzia che la Romagna è in difficoltà a causa delle piogge frequenti e delle temperature elevate. Con le nettarine il mercato non è attivo come con le pesche, che sono di meno al momento. Nel dettaglio, a livello nazionale la prima parte della campagna 2024 di pesche e nettarine è stata caratterizzata da un'offerta non particolarmente abbondante per le varietà precoci. L'anticipo dell'epoca di maturazione e la sovrapposizione della raccolta di diverse varietà e aree di produzione hanno condizionato negativamente i prezzi all'origine, che sono risultati più bassi rispetto all'anno precedente".
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