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Agricat ha respinto centinaia di domande di agricoltori colpiti da gelate e alluvioni

Assicurazioni, siamo alla farsa

In questi giorni sono state migliaia le risposte che agricoltori dell'Emilia Romagna hanno ricevuto in merito alle domande di indennizzi per eventi del 2023. E la risposta da parte di Agricat, lo strumento che dovrebbe servire per indennizzi veloci, è stato un respingimento generale.

"Da mesi - interviene il presidente della Sezione Frutticola di Confagricoltura Emilia Romagna Danilo Tamisari - stiamo cercando in tutti i modi di far capire al Ministero dell'Agricoltura che le risorse stanziate per ristorare i danni provocati dalle gelate 2023 (circa mille euro a ettaro per il frutteto) sono assolutamente inadeguate, che Agricat dispone di risorse che consentono di aumentare di almeno tre volte tanto tali aiuti senza dover ricorrere a ulteriori stanziamenti, e in tutta risposta centinaia di aziende vengono informate dal Fondo che non riceveranno alcun rimborso, senza tra l'altro che ne venga chiaramente esplicitata la motivazione".

Un'azienda agricola di Cesena devastata dall'alluvione del maggio 2023

"Confagricoltura, con il supporto del Consorzio di Difesa di Bologna e Ferrara, è intervenuta nei confronti di Agricat per chiedere spiegazioni circa quanto sta accadendo. C'è tempo fino al 3 di ottobre per inoltrare eventuali memorie difensive; se sarà necessario gli uffici di Confagricoltura produrranno tutta la documentazione atta a dimostrare il danno subito, anche se sarebbe un lavoro enorme da svolgere, dato l'elevato numero di aziende coinvolte, oltre che inutile, dato che la delimitazione del territorio colpito è stata effettuata già da tempo e non è in discussione. Sembra quasi che sia in atto un accanimento nei confronti del settore agricolo regionale - conclude Tamisari - ciò è inaccettabile e siamo pronti a mettere in atto ogni iniziativa per far valere le nostre ragioni".

Anche Cia è molto critica: "Agricat, pagato dagli agricoltori, doveva essere uno strumento efficace, invece è una burocrazia di gestione lenta e male organizzata e rischia di fare saltare il banco, con l'unico risultato di non girare le risorse alle imprese agricole colpite. Il Fondo nasce con l'obiettivo di ampliare la base delle aziende che ricorrono a strumenti di gestione del rischio e deve essere quindi integrato alle polizze assicurative; a oggi Agricat è completamente scollegato dall'assicurazione agevolata. Inoltre, è inconcepibile che strumenti informatici e procedure inadeguate arrechino enormi danni ai produttori, scaricando strumentalmente colpe sui tanti Caa-Centri di assistenza agricola".

L'erogazione dei contributi tecnicamente è prevista nella primavera dell'anno successivo a quello degli eventi calamitosi: nello specifico, ad esempio, l'erogazione dei contributi per l'anno 2023 sarebbe dovuta avvenire indicativamente tra i mesi di marzo e aprile 2024. "Chi ha responsabilità nella gestione di questo fondo, non certo i tecnici che hanno avviato puntualmente le pratiche - conclude la Cia - prenda coscienza della situazione incresciosa e trovi una soluzione".