La corretta scelta varietale, per un produttore di pomodoro, può fare la differenza tra una campagna agraria dignitosa o una meno redditizia. Spesso si pensa che siano solo i fattori genetici a incidere nel processo decisionale per la varietà o per il segmento da trapiantare, ma molto dipende anche dall'inclinazione del coltivatore per un determinato prodotto.
Salvatore Ficicchia
Talvolta condizionano la scelta anche le preferenze personali, come quella dovuta all'imprescindibile attitudine e capacità di adeguamento nella gestione in campo. Ne dà testimonianza Salvatore Ficicchia, nel dire: "Per me, Carreras è una di quelle varietà alle quali un produttore si sente legato da un affetto quasi paterno, la sento un po' figlia mia".
"Ho avuto modo di provare questa varietà di tondo liscio a grappolo per la prima volta quando era ancora un ibrido in introduzione - prosegue il titolare dell'omonima azienda agricola, situata a Gela, in Sicilia - Come per tutti i nuovi ibridi, l'approccio a Carreras è avvenuto in quella fase in cui non si sa bene quale sia il periodo migliore per trapiantare, né come gestire la pianta per esaltarne il potenziale".
Dagli errori s'impara
"E così iniziai a trapiantarlo in una piccola serra di 1000 mq – rivela Ficicchia - Scelsi un trapianto troppo precoce e, come prevedibile, i primi due palchi erano quasi invendibili: il colore dei frutti era blando, decisamente fuori mercato, per gli standard del nostro areale. Dal terzo palco, ma soprattutto dal quarto palco in poi, con il contestuale aumento delle temperature, ho visto per la prima volta il Carreras esprimersi realmente. Improvvisamente notai il filare diventare una parete di frutti rosso fuoco, su grappoli generosi da 6-7 frutti, molto turgidi: uno spettacolo. In una sola campagna, Carreras si era guadagnata il massimo apprezzamento dei nostri commercianti di riferimento. Non sorprende che, l'anno successivo, abbiamo posticipato il periodo di trapianto, estendendolo fino ai primi di settembre".
Gaetano Ficicchia con una cassetta di Carreras F1
"Quello che mi ha proprio colpito è stata la straordinaria la risposta dei mercati – dice Ficicchia – Grazie al passaparola, iniziavano a pervenire richieste per il nostro prodotto da Napoli, Fondi, Rimini e Verona. La resa produttiva, il gusto e la shelf life di Carreras ci permettevano di soddisfare una domanda sempre crescente. Da allora, non abbiamo più smesso di coltivare questa varietà".
L'implicazione del ToBRFV
"Dopo una parentesi di calo produttivo, dovuto all'apparizione del virus ToBRFV che ci aveva spinti a diversificare la produzione di tondo liscio orientandoci anche sul midi plum, negli ultimi anni, siamo tornati a produrre prevalentemente tondo liscio a grappolo su circa 8 ettari, perché abbiamo imparato a gestire e a convivere con il virus. Anche in contesti di pressione medio-alta virosi, malgrado non sia geneticamente resistente, Carreras colora bene e continua a produrre con scarti minimi. Sinceramente, sono felice così - riprende a spiegare Salvatore Ficicchia - Siamo nati per coltivare "grappolo", è il segmento in cui siamo specializzati e che ci permette di distinguerci sul mercato per la qualità dei prodotti che offriamo".
Carreras F1
Il 2024: una campagna difficile ma superata con successo
"Quest'anno devo dire che la seconda campagna è stata un po' più dura del solito - ammette dal canto suo Gaetano Ficicchia, figlio di Salvatore, anch'egli impegnato in azienda - Prima per i prezzi alla produzione con quotazioni eccezionalmente basse, poi per il periodo prolungato di temperature elevate. Ciononostante, a parte qualche difficoltà in allegagione nei trapianti di metà giugno, la varietà Carreras si è comportata egregiamente. Gestendo il microclima in serra con ventilazione, ombreggiatura sotto rete, irrigazione precisa e frequente, non abbiamo riscontrato disordini fisiologici significativi o problematiche legate a stress da calore. La qualità è rimasta alta, e la forte domanda ha compensato il lieve calo di resa".
"Carreras per me continua a rimanere la scelta varietale migliore nel suo segmento – conclude Salvatore Ficicchia - soprattutto quando si impara a gestirla bene. Serve un po' di tempo, e il confronto con i tecnici dell'azienda sementiera è sempre di grande aiuto. L'anno scorso, ad esempio, abbiamo avuto qualche problema di sgrappolamento; quest'anno abbiamo risolto intervenendo settimanalmente con un calcio diverso, a rapida assimilazione e privo di azoto, riducendo la concimazione, e modificando i rapporti N/P/K, diminuendo progressivamente il fosforo".
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