In crescita quest'anno i furti o i tentativi di furto di uva da tavola (e non solo) nei diversi comuni della Puglia, in una stagione già contrassegnata da quantitativi in calo. Ad essere interessate sono tutte le province: si segnalano tali episodi da Foggia a Taranto. Fenomeni allarmanti, che vedono gli agricoltori spesso impossibilitati a intervenire.
I vigneti vengono saccheggiati in poco tempo, tra la tarda serata e le prime ore della mattinata. Pochi individui tagliano rapidamente i grappoli pronti per essere raccolti per poi inserirli in casse e infilarle nei mezzi. Il bottino viene presto venduto ai mercati o ai grossisti locali a prezzi molto bassi.
"La frequenza dei furti nelle campagne è in aumento, se paragonata agli stessi mesi del 2023. Nel timore di ritorsioni, si preferisce addirittura non denunciare l'accaduto, nella maggioranza dei casi. Quando l'uva giunge a maturazione, c'è chi decide di sorvegliare di notte le coltivazioni, nonostante le convenzioni in atto con gli istituti per la vigilanza campestre, spesso però impossibile da garantire, a causa della vastità dei territori coperti", commentano alcuni imprenditori della provincia di Bari.
Le varietà più ambite risultano soprattutto quelle senza semi, dalle quali è possibile ottenere quotazioni più alte, anche se, rispetto al passato, si evidenziano attacchi anche alle cultivar tradizionali, come Italia e Victoria
"Le razzie stanno crescendo non solo a causa della difficoltà di reperire merce, ma anche per gli elevati standard qualitativi del prodotto, che lo rendono rapidamente smerciabile. Chiediamo pertanto agli operatori e alle autorità di aiutarci: i buyer, ad esempio, sicuramente riescono a distinguere e capire se la merce arriva da un fornitore abituale oppure occasionale. Nel dubbio, sarebbe opportuno sempre accertarsi dell'origine della merce".