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Un progetto di 4 ettari

"Ora è possibile coltivare ortaggi in Arabia Saudita a costi inferiori alle esportazioni"

Il quadro strategico "Vision 2030" del governo saudita, che mira a diversificare l'economia del Paese e a ridurne la dipendenza dal petrolio, identifica la sicurezza alimentare come una delle aree di intervento principali. I recenti sviluppi nella regione mediorientale, come il blocco delle rotte marittime e l'aumento dei costi di trasporto, forniscono un ulteriore incentivo a produrre localmente e a farlo ora, nonostante la nazione abbia uno dei climi più ostili al mondo. Questo è il contesto fornito da Mammad Zohaib Ajum, agronomo della Nehal Agricultural.

"Con i prezzi attuali è ora possibile coltivare ortaggi a livello locale in Arabia Saudita a un costo inferiore rispetto alle importazioni, a causa del notevole rincaro delle spedizioni - aggiunge Anjum - Possiamo persino pensare di esportare questa produzione nei Paesi vicini e persino in Europa in alcuni periodi dell'anno, grazie alle rese sufficienti offerte dalle serre idroponiche".

Nehal Agricultural
Anjum prosegue: "È in questo contesto pressante che l'installazione di aziende agricole idroponiche è una necessità strategica, ed è quello che stiamo facendo alla Nehal Agricultural, di proprietà di Khaled AlGhamlas. Al momento siamo una delle poche aziende agricole ad aver avviato una produzione di ortaggi fuori ciclo, ma siamo disponibili e pronti ad aiutare altri agricoltori che desiderano beneficiare di un supporto nel campo dell'agricoltura sostenibile in serra".

"Nella fase iniziale stiamo parlando di otto serre idroponiche ad alta resa, che coprono una superficie di quattro ettari, per la coltivazione di ortaggi freschi come pomodori, peperoncini colorati, cetrioli, peperoni e lattuga. Questo avviene in uno dei luoghi più caldi del mondo, ad AlKharj, nella regione di Riyadh".

Anjum descrive le caratteristiche della nuova azienda agricola: "Stiamo installando serre idroponiche in policarbonato altamente efficienti e protetti dai raggi UV. Le serre, prive di terriccio e a temperatura controllata, sono dotate di sensori di luce, di schermatura automatica, di misuratori di temperatura e umidità e di fertirrigazione basata su sensori. Il progetto comprende anche strutture per il confezionamento e lo stoccaggio refrigerato per preservare la freschezza dei nostri prodotti. Inoltre, il progetto è uno dei pochi nel Regno a includere un'unità di ricerca e sviluppo per scopi sperimentali".

"Siamo fiduciosi che la resa sarà sufficiente a coprire i costi, con un risparmio di acqua e la riduzione dell'impatto ambientale. Considerando la lattuga, ad esempio, avremo la capacità di produrre 6.000 cespi di lattuga al giorno, dato che l'Arabia Saudita è un mercato importante per tale verdura".

Per maggiori informazioni:
Muhammad Zohaib Anjum
Nehal Agricultural
+966 544518650
[email protected]

Data di pubblicazione: