Ci sono voluti anni di lavoro, ma l'Ecuador sta finalmente iniziando a emergere come un affidabile produttore ed esportatore commerciale di avocado. Secondo Juan Diego Chiriboga, responsabile vendite e sviluppo commerciale presso l'unità Agro-export della Nobis Holdings, "l'Ecuador come origine è piuttosto nuova. Non è mai stato un grande produttore ed esportatore di avocado. L'anno scorso sono stati spediti solo 25 container verso l'Ue e la Russia".
La coltivazione e l'esportazione di avocado dall'Ecuador sono state tentate diverse volte, ma con volumi bassi e in lenta crescita nel corso degli anni. Chiriboga afferma: "Abbiamo solo 10.000 ettari in produzione. Tuttavia, le nuove aperture ai mercati internazionali hanno appena fatto sì che il settore si spostasse verso un mercato sempre più formale, e verso la certificazione delle piantagioni".
La prossima stagione dell'avocado in Ecuador inizierà verso la fine di settembre. Spesso c'è anche una maggiore richiesta dai mercati tra settembre e dicembre. Il Paese, più noto per le esportazioni di banane, frutti esotici e gamberetti, secondo Chiriboga ha un forte potenziale per diventare un produttore ed esportatore di avocado di maggior rilievo.
"La prossima stagione inizierà a settembre inoltrato. Prevediamo di esportare due container a settimana. Con l'apertura dei mercati, ci sarà anche molto interesse da parte degli importatori, grazie alla nostra esclusiva finestra di raccolta. La stagione (in parte) differenzia l'Ecuador dai suoi vicini, Colombia e Perù. Il nostro periodo di massima produzione va da settembre a dicembre, il che posiziona la nostra offerta in un periodo di bassa disponibilità sui mercati globali, principalmente a causa della stagione peruviana", afferma Chiriboga.
Chiriboga sostiene che si sta lavorando duramente per ottenere le certificazioni necessarie. Anche i calibri degli avocado giocano un ruolo importante. "Le pezzature sono medio-piccole, da 18 a 26. In termini di certificazioni, puntiamo alla GLOBALG.A.P., attualmente in fase di ottenimento. Prevediamo di avviare il nostro programma di conformità a metà ottobre per portare a termine i processi di certificazione di base, per diversi coltivatori nelle regioni di Tungurahua e Ibarra, in Ecuador, che hanno soddisfatto i requisiti di qualità e infrastruttura".
"Il nostro obiettivo è trasformare 13 piantagioni in aziende certificate Global Gap entro settembre 2025", conclude Chiriboga con ottimismo.
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Juan Diego Chiriboga
Nobis Holdings
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