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Intervento dell'esperto Roberto Piazza

"Frutta troppo costosa? Ci sono settori con rincari ben peggiori"

Regolarmente gli organi di informazione generalisti, quando a secco di argomenti, propongono un tema evergreen, cioè i prezzi di frutta e verdura. Ieri Giancarlo Amitrano ha commentato (cfr. Freshplaza del 2/09/2024), nella sua consueta rubrica, l'episodio dell'anguria che ha registrato ampia diffusione specie sui social. Su questo argomento interviene Roberto Piazza, agronomo, pubblicista ed esperto di livello nazionale della vendita all'ingrosso di ortofrutta.

"Leggo sempre con interesse - interviene Piazza - le sempre condivisibili esternazioni, anche ironiche, di Giancarlo Amitrano, che Freshplaza puntualmente pubblica. Relativamente all'anguria Diamond, la sua analisi è corretta e giustificato anche il parallelismo col vino di alta o buona qualità".

Vorrei aggiungere poche parole a quelle, molto esaustive, da Lei riportate. Con una anguria da 15 chili si possono soddisfare i piaceri di almeno 10 persone, a un costo di 4,18 euro a testa, quindi meno di un gelato da passeggio. L'anguria alla fin fine è sempre un prodotto deperibile e le rimanenze giacciono sulla filiera dei servizi. Quando si parla di prezzi, l'obiettivo della stampa "generalista" è sempre puntato sull'ortofrutta e si sottolineano gli aumenti dal produttore al consumatore (senza mai indicare lavorazioni, scarti, confezioni, facchinaggi, trasporti, commissioni etc.)".

Piazza riporta poi un esempio pratico. "Su un aereo che partiva da Catania per Bologna, ho incontrato la proprietaria di un maglificio che aveva accompagnato un trentina di sue dipendenti in un viaggio premio. Si lamentava dell'alto prezzo dei limoni (2,4 euro/kg): le proposi allora di fare il gioco della verità. I limoni (da mie informazioni certe) erano stati pagati 0,70/0,80 euro/kg franco azienda produttore (per amore di sintesi non apro la parentesi dei calibri, delle varietà, delle retinature etc), pertanto al consumatore il valore era triplicato".

"Di seguito, giurando la verità, feci notare alla signora che la mia felpa era stata pagata in negozio (non di lusso) su 110 euro: a quanto era uscita dai laboratori come il suo? Risposta: da 15 a 20 euro! Quindi il rincaro è stato da cinque a sette volte! E la mia felpa non rappresentava un prodotto deperibile! Poteva essere venduta anche dopo due o tre anni, o trasferita in altre "piazze" più o meno ricche. Non vorrei aprire il discorso sullo scandalo delle liquidazioni al 70/80%, ma in questi casi tutti fanno la fila davanti ai negozi ancor prima dell'apertura!", conclude Piazza.