"Abbiamo concluso la campagna commerciale del limone verdello con risultati discreti, se non fosse che abbiamo dovuto selezionare molto la merce, a causa dell'estrema siccità che ha creato annerimenti all'interno dei frutti. Il prezzo medio in campagna per le produzioni biologiche è stato di 0,85-0,90 €/kg. Da qualche settimana, i mercati rilevano una certa ripresa dopo la pausa estiva, soprattutto in alcuni paesi dell'UE, in primis la Germania. La crisi morde e le famiglie sono scoraggiate all'acquisto. Purtroppo, in generale i vari passaggi della filiera, non contribuiscono a calmierare le quotazioni a scaffale nella grande distribuzione. Ciò nonostante i prezzi in campagna siano talvolta così bassi da non riuscire a coprire le spese di produzione".
Il Consorzio riunisce 257 soci e circa 1.550 ettari di terreni tra produzioni agrumicole e orticole. La metà delle superfici è destinata alla produzione di referenze biologiche. I terreni sono situati in Sicilia, nelle tre province di Messina, Siracusa e Catania. L'organizzazione è una realtà fortemente radicata nel territorio, grazie alla creazione di una vera e propria sinergia tra gli operatori della filiera, dalla coltivazione e produzione dei frutti in campo, sino alla loro collocazione sui mercati.
A completamento della gamma, tra le altre varietà di limoni la cooperativa coltiva e commercializza anche il Limone IGP di Siracusa, varietà Femminello, agrume al quale vengono riconosciute elevate proprietà salutari, per cui registra sempre un forte interesse da parte dei retailer. Inoltre, il Consorzio produce e coltiva arance varietà Navel, Tarocco, Ovale e Valencia, mandarini, clementine e kumquat. Prodotti certificati Demeter, Biosuisse e Naturland, espressione di una tendenza in crescita per le filiere controllate.
"Grazie alle sue diverse fioriture - spiega Carmelo Micale - il limone è una pianta generosa, dalla quale si raccoglie prodotto per molti mesi. La campagna del Primofiore entrerà nel vivo a partire dalla fine del mese di settembre, con frutti di buona qualità sotto il profilo organolettico ed estetico. I calibri e i volumi disponibili si prevede saranno invariati e nella media della campagna precedente, fermo restando il perdurare di temperature improbabili nelle settimane a venire, che potrebbe cambiare lo scenario produttivo".
"A preoccupare molto il comparto resta l'incognita su come affrontare la prossima campagna agrumi - conclude Carmelo Micale - che, come noto, sarà condizionata fortemente dall'andamento climatico. In Sicilia, da oltre quindici mesi, non piove a sufficienza per portare ristoro alle piante, con conseguenze nefaste per tutto il settore agricolo. Una situazione grave a cui la Regione Siciliana non è riuscita a far fronte. Nello specifico, i produttori a loro spese stanno provvedendo a raccogliere con invasi e pozzi la risorsa idrica per affrontare la prossima campagna agrumi. A titolo informativo, il costo di un pozzo di raccolta di acqua si aggira intorno ai 40mila euro. Ecco perché, a fronte delle molteplici richieste della grande distribuzione - che sempre più spesso fanno leva sul prodotto italiano - non è possibile abbassare l'asticella del prezzo oltre una certa soglia senza andare in remissione rispetto ai costi di produzione".
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