Nei giorni scorsi, presso il Palazzo Settanni, si è tenuta l'inaugurazione dell'anno sociale 2024/25 del Club Lions Rutigliano sotto la presidenza di Angelo Giovanni Verna. Per l'occasione, come primo meeting dell'anno, è stato organizzato un evento di divulgazione e confronto attorno a un tema che riguarda soprattutto i territori del sud-est barese a vocazione vitivinicola: "Gli effetti del cambiamento climatico sulle produzioni di uva da tavola e da vino".
Il Club Lions di Rutigliano ha 49 anni di storia sui territori. Tratta molti temi a carattere culturale, economico e sociale. Lo spirito è quello del Servizio #WeServe, agendo sia nell'aiuto a chi ha bisogno sia nell'accrescere cultura e consapevolezza.
A essere lungamente descritte da relatori che operano nel settore - quali l'enologo Leonardo Palumbo, Rocco Perniola del Crea, e il presidente Apeo Giacomo Suglia - sono state: le conseguenze di quest'annata contraddistinta da un inverno mite, una primavera poco piovosa e un'estate torrida, risultata tra le più calde del secolo; le implicazioni a carattere agronomico, ambientale, economico e sociale del progressivo cambiamento climatico; e le decisioni agronomiche e infrastrutturali in atto per attenuare le conseguenze sulle colture.
Tra le personalità lionistiche presenti alla serata, gradita è stata la presenza del Governatore Emanuele Tatò e del Vice Governatore Pino D'Aprile del Distretto Lions 108AB - Puglia
"La viticoltura è il settore che traina l'economia e la vita della nostra Regione. Negare queste implicazioni, equivale a non conoscere il territorio che abitiamo - è stato affermato - Il 2024 sarà ricordato come l'anno più caldo e siccitoso del secolo. E verrà ricordato come la campagna viticola più breve della storia: entro il 20 settembre, tutte le uve da vino saranno raccolte ed entro il 20 ottobre, l'80% delle uve da tavola, subiranno la stessa sorte per via delle quantità ridotte presenti sulle piante e della maturazione decisamente anticipata. Molto prodotto verrà stoccato nelle celle refrigerate anzitempo, perché il timore delle piogge che potrebbero compromettere le uve con accentuato contenuto zuccherino, è alto".
Se qualcuno pensa che si tratti di una cosa positiva, non lo è. "Dal punto di vista produttivo, bisogna tenere presente le spese sostenute per la conduzione dei terreni, che sono esose, al di là dei quantitativi prodotti, ma anche lo stress idrico, l'irraggiamento solare, e le fitopatie varie/attacco da animali selvatici (mosca del mediterraneo, parrocchetti, cinghiali, cavallette, roditori, passeri, cimice asiatica, mal dell'esca). E non sempre alla vendita si compensano tali costi".
"Dal punto di vista sociale - è stato inoltre sottolineato - c'è un'altra questione: coloro che lavorano a giornata si ritroveranno a casa forse due mesi prima del consueto. Potremmo avere un problema serio da affrontare".