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Ghazi Rouissi, amministratore delegato di The House of Dates

"I datteri tunisini hanno subito una concorrenza sleale"

La stagione dei datteri tunisini sta per iniziare. I datteri freschi stanno già raggiungendo il mercato locale, mentre le esportazioni partiranno a ottobre. Ghazi Rouissi, amministratore delegato di The House of Dates, fa una panoramica sull'industria dei datteri in Tunisia.

Rouissi afferma: "La campagna sta iniziando un po' prima del solito, a causa del cambiamento climatico. I datteri tunisini vengono esportati tutto l'anno e a ottobre quelli freschi raggiungeranno i mercati internazionali. La produzione tunisina è piuttosto ricca di varietà, tra cui la Kenta, i datteri rossi, le varietà Allig e Khouet Allig e, naturalmente, il Deglet Nour, il fiore all'occhiello dei datteri tunisini e il più conosciuto sul mercato. Oltre ai datteri freschi, forniamo anche diversi prodotti derivati, come sostituti dello zucchero, pasta di datteri e sciroppo. Questi sottoprodotti sono sempre più richiesti".

Che volumi possiamo aspettarci per la prossima stagione? "C'è un altro aspetto da considerare quando si parla di volumi", risponde Rouissi. "Non dovremmo basarci sulle stime, per quanto possano essere attendibili. Con lo stress idrico, il cambiamento climatico e la carenza di manodopera qualificata, è difficile fare previsioni. Questi fattori fanno sì che un aumento dell'areale non si traduca automaticamente in un aumento dei quantitativi, e che anche una crescita dei volumi non significhi necessariamente un aumento della quota dei datteri adatti al consumo. Va ricordato che l'80% dei coltivatori di datteri in Tunisia è rappresentato da piccoli agricoltori, il che rende difficile ottenere un effetto di scala sui volumi. Il successo della stagione non dipende esclusivamente dalle quantità, ed è difficile fornire un numero preciso".

"Il terreno di confronto rimane la qualità, promuovere il consumo di datteri tra un pubblico più vasto e tutelare l'origine tunisina", continua il produttore. Secondo Rouissi, "i datteri tunisini sono stati vittime di contraffazione e discredito nelle ultime stagioni, nonché di concorrenza sleale".

"Con condizioni meteo sempre più difficili, il controllo biologico sta diventando troppo costoso e quello chimico rimane l'unica opzione praticabile. Tuttavia, nelle ultime campagne, abbiamo assistito a comportamenti inaccettabili da parte di altri Paesi concorrenti. Durante i periodi cruciali della stagione, si cerca di denigrare i datteri tunisini insinuando che contengono alti livelli di residui di agrofarmaci. Ma, negli stessi Paesi, i datteri tunisini vengono rinominati e riesportati. È dovere dell'industria tunisina contrastare questi schemi di concorrenza sleale".

"La Tunisia rimane tra i Paesi più esigenti in termini di qualità e conformità agli standard di importazione nei Paesi di destinazione", sostiene Rouissi. "La nostra intransigente etica del lavoro è radicata nella nostra storia di Paese esportatore di prodotti ortofrutticoli. Alla House of Dates, siamo una famiglia di coltivatori ed esportatori di datteri dal 1927".

Per quanto riguarda i mercati, le prospettive per la prossima stagione rimangono invariate, secondo Rouissi. "I nostri mercati principali rimangono il Marocco e l'Europa occidentale, in particolare i Paesi con una grande diaspora nordafricana. Vediamo che i datteri stanno acquisendo una base di consumatori sempre più ampia, ma ci vorrà del tempo prima che si traduca in un aumento della domanda dei frutti tunisini. Abbiamo ancora difficoltà a consegnare nei Paesi del Golfo, a causa della concorrenza di origini più vicine come Egitto e Iran. Il Marocco rimarrà un mercato importante. La Tunisia esporta 25.000 tonnellate di datteri verso il Marocco, rispetto alle 5.000 tonnellate destinate, ad esempio, alla Spagna".

Secondo il coltivatore, il modo migliore per dare impulso al settore dei datteri è promuoverlo al grande pubblico, piuttosto che cercare di aumentare i volumi. Rouissi spiega: "Non dovremmo più legare il consumo di datteri a un gruppo etnico o a un calendario religioso. I datteri sono radicati nelle culture di molti popoli, come lo sono ad esempio le olive. I datteri sono un superfood, sono ricchi di nutrienti ed energizzanti, e dovrebbero essere etichettati come tali. Inoltre, il consumo diretto non è l'unico modo per apprezzarli, possono essere un ottimo ingrediente in gastronomia, sotto forma di sciroppo o polvere".

"Soprattutto dobbiamo sensibilizzare sulla necessità di ridurre lo spreco di datteri, tra i singoli consumatori. Finora, per raggiungere questo obiettivo, si è fatto ricorso agli imballaggi di piccole dimensioni, che però fanno aumentare i prezzi ai consumatori e gonfiano i margini dei rivenditori. Personalmente sono più favorevole alle confezioni più grandi e alla conservazione in frigorifero. In sostanza, i consumatori devono essere informati su come conservare i datteri a casa", conclude Rouissi.

Per maggiori informazioni:
Ghazi Rouissi
The House of Dates
+216 20 305 240
[email protected]
www.thehouseofdates.com