Dal 26 al 30 settembre 2024, il Parco Dora di Torino si trasformerà in un crocevia di culture, sapori e tradizioni. Sarà il palcoscenico di Terra Madre-Salone del Gusto, un evento che ha guadagnato riconoscimento internazionale grazie all'impegno di Slow Food nella promozione di un'alimentazione che sia al contempo buona, pulita e giusta.
Demeter Italia - associazione di produttori, distributori e trasformatori di prodotti agricoli biodinamici - è partner ufficiale e sarà presente con uno stand che raccoglierà diverse aziende della nostra Penisola. Venerdì 27 settembre, alle 15, è inoltre in programma il convegno "L'agricoltura che coltiva benessere: da cento anni la biodinamica rigenera la terra e nutre la salute" per celebrare il centenario del movimento, nato dalla filosofia di Rudolf Steiner.
Enrico Amico, presidente di Demeter Italia, dichiara: "Siamo molto contenti di aver intrapreso, già dallo scorso anno, una collaborazione con Slow Food con cui condividiamo gli stessi valori di tutela e rispetto per la natura e, soprattutto, per i prodotti che essa ci offre. Inoltre, il tema dell'edizione 2024 di Terra Madre è proprio 'essere natura', inteso come il rapporto equilibrato degli esseri umani con la natura, ed è assolutamente in linea con la filosofia Demeter".
Tra le aziende italiane biodinamiche, all'evento saranno presenti l'Organizzazione di produttori Bio Sikelia (nata nel 2010, dall'unione di alcuni imprenditori agricoli siciliani con un'esperienza pluriennale nella produzione di frutta e ortaggi in biologico) e la società cooperativa agricola Biolatina.
Chiara Lo Bianco, general manager della Op Bio Sikelia dichiara: "Per noi il biologico è uno stile di vita da 32 anni. La conversione al biodinamico, che è durata 5 anni, ci ha permesso di creare un'agricoltura circolare. Quello biodinamico è un approccio olistico, ecologico ed etico all'agricoltura, al cibo e alla nutrizione. La filosofia che vi sta dietro aiuta le aziende a crescere anche dal punto di vista umano, nei rapporti personali e nella condivisione con i dipendenti. Si tratta di un importante elemento di confronto per noi. Si viene a creare un senso di 'famiglia' che rende più forti. Tutto questo va raccontato e dobbiamo essere in grado di farlo". Secondo Lo Bianco, a mancare è appunto il giusto modo di comunicare quanto si è creato con fatica, sacrificio e anche tanta soddisfazione.
"Perciò quando Demeter chiama, noi rispondiamo con orgoglio. Ecco spiegata la nostra partecipazione a Terra Madre, un Salone dove saranno presenti altri agricoltori che hanno una visione circolare dell'agricoltura, che desiderano sia produrre bene sia costruire un futuro migliore. Noi porteremo i limoni, le zucchine e i mandarini Satsuma. Mi aspetto di confrontarmi su sostenibilità di prodotto e di processo, ma anche su temi che riguardano il welfare aziendale e la crescita professionale dei nostri collaboratori. Inoltre, spero di trovare nuovi clienti che valutino noi fornitori per gli sforzi che facciamo ogni giorno nel produrre cibo sano e di ottima qualità, ma anche per gli aspetti legati alla salvaguardia delle risorse e del futuro del nostro pianeta".
Limone Femminello Siracusano: importante per il bio e per il biodinamico
"La Provincia di Siracusa è quasi all'80% in regime biologico e si registrano elevate superfici di limone biodinamico. Abbiamo quindi una specie di oasi, dove da oltre 20 anni non vengono effettuati trattamenti di tipo convenzionale. Il prodotto è ricchissimo in succo e presenta una buccia compatta e ricca di oli essenziali. È disponibile tutto l'anno: si inizia con la raccolta del Primofiore a novembre di colore prima verde e poi giallo e si termina a settembre con i verdelli", spiega Lo Bianco.
La nota dolente riguarda la commercializzazione. "Subiamo la forte concorrenza di Paesi quali Spagna, Turchia, Nord Africa e diventa sempre più difficile essere competitivi nel prezzo, a fronte di una qualità migliore e certificata. La Spagna, in particolare, continua a investire in limone e, soprattutto per i piccoli produttori, diventa complicato contrastare tale predominio".
Altro problema cui si deve far fronte è il cambiamento climatico. "Gli effetti del cambiamento climatico sull'agricoltura sono molteplici e possono includere variazioni delle precipitazioni, aumento delle temperature, maggiore frequenza di eventi estremi come siccità o alluvioni, e l'insorgenza di nuove malattie o parassiti".
Domenico (Maurizio) Falzarano, presidente e uno dei soci fondatori della società cooperativa agricola Biolatina, dichiara: "Le aspettative per l'evento sono elevate, in quanto i valori rispecchiano quello che facciamo tutti i giorni. Siamo tutti figli di questa Terra e ritrovarsi con coloro che fanno il nostro stesso mestiere è un modo per confrontarsi, promuovere e veicolare il messaggio della biodinamica, e trovare le motivazioni giuste per nuovi stimoli".
Nata nel 1985 su terreni sabbiosi e fertili vicino al Parco Nazionale del Circeo, nel basso Lazio, la cooperativa ha iniziato la sua attività seguendo pratiche agricole convenzionali, per poi virare progressivamente verso l'agricoltura biologica nel 1988 e quella biodinamica dal 1992. È diventata Biolatina nel 2014. Nonostante le iniziali resistenze di alcuni membri alla transizione verso il biodinamico, questa scelta si è rivelata alla lunga un successo. "Oltre al forte aumento della sostanza organica, parliamo di anche 10 volte in più rispetto ai terreni vicini, ciò che teniamo a sottolineare è la resilienza dei nostri campi: dopo quasi 40 anni continuano a produrre ininterrottamente".
Orticole e progetto arachidi a marchio Demeter
"L'export rappresenta il nostro core business: oltre l'80% delle nostre orticole, coltivate in pieno campo e in serra, va all'estero - spiega Falzarano - La Germania è il nostro principale mercato e negli anni abbiamo consolidato la nostra posizione, puntando a vendere soprattutto a negozi specializzati in biodinamico e biologico. Questo ci consente di veder valorizzare il nostro lavoro. Per quanto concerne la Grande distribuzione organizzata, in Italia siamo presenti in una catena specializzata e in Austria in Spar".
Negli ultimi anni, Biolatina sta inoltre portando avanti una filiera chiusa sull'arachide. "Dall'abbraccio tra la terra generosa dell'agro pontino e la sapienza degli uomini che la coltivano, nasce un prodotto che è espressione di una terra ricca e di una tradizione che resiste al tempo, invitando a riscoprire i sapori autentici e le pratiche sostenibili di un tempo che fu. Seguendo le antiche tradizioni e i ritmi della natura, gli agricoltori si dedicano alla coltivazione dell'arachide, avvalendosi di semi autoprodotti e abbracciando i principi del metodo biodinamico, in un perfetto equilibrio tra uomo e ambiente. La raccolta avviene con cura e dedizione: le mani esperte degli agricoltori selezionano i frutti maturi, uno a uno, in un gesto che si ripete immutato da generazioni. Le macchine antiche, testimoni silenziosi di un'epoca in cui il lavoro manuale era al centro di ogni attività, entrano in azione per la trebbiatura, separando il frutto dalla pianta, preservando il prezioso guscio in un rito che prelude alla trasformazione. Ma è nella tostatura che l'arachide rivela il suo cuore più autentico. In prossimità della spedizione, i semi vengono delicatamente tostati seguendo un metodo artigianale lento, che esalta la fragranza, l'aroma, il profumo e il gusto unici di queste arachidi particolarmente pregiati".
"Affrontiamo il futuro sapendo di essere sostenuti da forze ed energie buone che ci aiutano nelle mille difficoltà che ogni giorno si presentano. Siamo collegati l'un l'altro in un destino che ci abbraccia tutti con amorevole passione e dedizione: i frutti parlano e parleranno per noi", conclude Falzarano.
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