Le noci di cocco della Costa d'Avorio vengono coltivate ed esportate tutto l'anno e la raccolta avviene ogni quattro o cinque mesi, a seconda della varietà. "Nonostante i cambiamenti climatici, la stagionalità rimane più o meno intatta e i calendari rimangono stabili", riferisce Philippe Abbe, direttore di Fruits Foudjôh.
"Negli ultimi anni, tuttavia, stiamo assistendo a un calo dei volumi - afferma Abbe - Questa flessione è dovuta a due fattori principali. In primo luogo, l'urbanizzazione sta portando via terreni coltivabili e questo si ripercuote sul settore del cocco. In secondo luogo, le palme stanno invecchiando e devono essere sostituite. La scorsa stagione il calo della resa è stato pari al 30-40% dei volumi abituali", aggiunge il coltivatore.
Le varietà di cocco più prodotte nel Paese sono le GAO (Grand Ouest Africain), oltre alle varietà ibride, e vaste aree sono coltivate esclusivamente con noci di cocco biologiche. Le dimensioni più popolari sono A40 (550g-650g), B50 (400g-549g) e A35 (650-900g), secondo le fonti del settore. Le noci COPRAH (secche o rotte) sono richieste anche dai frantoi nazionali e dai Paesi limitrofi dell'Africa occidentale.
"Il reimpianto massiccio di noci di cocco è un must. La domanda di prodotto biologico è forte nei mercati europei, in particolare nei Paesi Bassi. Vediamo una discreta richiesta anche dai Paesi dell'Est", spiega Abbe.
"Abbiamo un grande vantaggio: possiamo fornire noci di cocco completamente biologiche tutto l'anno in Europa in minor tempo e con costi di trasporto inferiori rispetto ad altre origini in Sud America e Asia", conclude Abbe.
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