"La campagna di raccolta e commercializzazione del Bergamotto di Reggio Calabria inizierà la prima settimana di ottobre. Si tratta di agrume le cui peculiarità salutistiche sono collegate all'areale storico di produzione, ovvero quella fascia di territorio della costa Jonica, compresa tra i comuni di Scilla e Monasterace. Il frutto di quest'area ha una duplice destinazione: il mercato del fresco - attraverso la massiccia distribuzione nei canali della grande distribuzione - e quello dei mercati ortofrutticoli, con un assorbimento del 25/30% sul totale della produzione. Dal frutto trasformato si ottiene invece - attraverso un procedimento meccanico - un pregiatissimo olio essenziale riconosciuto e tutelato mediante la DOP Bergamotto di Reggio Calabria - olio essenziale". È quanto dichiara Giovanni Pizzi, responsabile commerciale della Unionberg OP, nel fare il punto sull'andamento della prossima campagna commerciale del Bergamotto di Reggio Calabria.
L'organizzazione di produttori, nata nel 2004, oggi riunisce circa 486 soci, tutti produttori di bergamotto, con aziende ricadenti nel territorio della provincia di Reggio Calabria, più precisamente tra Villa S. Giovanni e Monasterace. La superficie coltivata dall'organizzazione rappresenta circa il 65% dell'intera produzione in tutta la Calabria.
Il Bergamotto di Reggio Calabria, commercializzato da Unionberg OP a marchio proprio, è presente nei principali mercati generali ortofrutticoli e sui banchi delle più importanti insegne della grande distribuzione organizzata sia in Italia sia all'estero. Si tratta di un agrume mediterraneo tipico della Calabria che viene raccolto - clima permettendo - da ottobre a febbraio. Si caratterizza per una ricca composizione di molecole bioattive, come i flavonoidi, che rappresentano una vasta gamma di potenti antiossidanti presenti in abbondanza nel frutto intero.
"Negli ultimi anni, i cambiamenti climatici sono stati responsabili della perdita di intere produzioni. La campagna 2023 per esempio – tra le peggiori degli ultimi anni - ha visto una perdita dell'80% della produzione. Al contrario, nonostante le temperature elevate rilevate quest'estate, la campagna 2024 promette volumi accettabili e agrumi di buona qualità e pezzatura. Il caldo, se da un lato è stato costante a partire dal mese giugno fino alla prima settimana di settembre, dall'altro lato - a differenza della campagna precedente - non ha toccato punte troppo elevate. Al momento, i frutti si presentano con un medio contenuto in succo, pertanto l'avvio della commercializzazione è stimato per la prima settimana di ottobre, con una produzione media di 28-30mila tonnellate di frutta. Preoccupante invece - così come in Sicilia e in altre regioni - è la prolungata siccità che, come noto, ha comportato serie difficoltà operative per la gestione della risorsa idrica soprattutto negli impianti non dotati di pozzi o invasi".
"Sono in corso le procedure ministeriali per estendere il marchio commerciale DOP - riconosciuto al momento solo per l'olio essenziale - anche al frutto fresco. Il marchio Denominazione di Origine Protetta, rispetto all'IGP, garantisce non solo la territorialità, ma anche il rispetto dei metodi di produzione, grazie ai quali si ottiene un prodotto ineguagliabile al di fuori dell'area specializzata. Sono del parere che ampliare questo marchio anche al bergamotto fresco sia dunque l'unica strada percorribile per garantire un futuro sempre migliore al nostro bergamotto e ai suoi produttori. Ciò che vorremmo evitare – mettendo in sicurezza il prodotto fresco con la Dop - è che nel corso degli anni possa accadere di vedere riconosciute nuove Igp per il frutto prodotto in altri areali: per esempio in Sicilia o in altre regioni".
"Il nostro mercato principale - conclude Giovanni Pizzi - intercetta consumatori che sono motivati all'acquisto del bergamotto per gli aspetti salutistici che caratterizzano il frutto. Di anno in anno, rileviamo importanti manifestazioni di interesse per questo agrume molto richiesto anche all'estero, in particolare del nord Europa (Germania, Francia, Svezia, Paesi Bassi, Belgio, Inghilterra). Sul versante dei prezzi, questa campagna non credo sarà caratterizzata da importanti oscillazioni rispetto allo scorso anno; parliamo dunque di una quota che andrà al produttore di circa 1,10 euro/kg + IVA".
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