Il monomateriale rappresenta una valida soluzione nell'ambito del packaging per l'ortofrutta, in quanto coniuga efficienza, praticità e rispetto ambientale. In quest'ottica, "P-Pack" prodotta da "Puma confezionatrice di retine termosaldate" di REV Packaging Solutions è il risultato di una lunga esperienza nel campo della sigillatura a caldo, e di anni di testing.
Fabrizio Fiumana
Fabrizio Fiumana, presidente di REV spiega: "La confezione, messa a punto e ottimizzata nel tempo, è interamente in PE, composta da rete tubolare termosaldata con un nastrino con funzione di manico che rende la retina pratica e comoda, e un'etichetta a bandiera o weld-to-weld, di forma e di dimensione personalizzabili e che assicura un ampio spazio comunicativo".
P-Pack è realizzata con il 50% in meno di plastica rispetto alle confezioni similari sul mercato. "La parola d'ordine è ridurre. Non basta che la confezione sia monomateriale, ma per essere davvero sostenibile deve anche essere leggera, anzi leggerissima – prosegue Fiumana - L'etichetta, anch'essa in polietilene, è applicata direttamente sulla rete. Inoltre, Puma è dotata di stampante a trasferimento termico in grado di imprimere direttamente sull'etichetta. In questo modo abbiamo eliminato uno strato di materiale che oltretutto renderebbe la confezione non più 100% riciclabile. Anche la banda che funge da manico è larga lo stretto necessario".
Nel grafico sotto, si nota una comparazione, per una confezione da 500 grammi (ad esempio di limoni), tra la grammatura di P-Pack e delle principali retine termosaldate (per frutta secca, agrumi, cipolle, patate, ecc.) attualmente in commercio.
Fiumana conclude: "L'insieme di questi accorgimenti ci permette di risparmiare un'ingente quantità di materiale: la confezione è più economica per il confezionatore e per il consumatore e, soprattutto, è più ecologica. I numeri parlano chiarissimo".
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