Il 24 aprile 2024, il Parlamento Europeo ha adottato il Packaging and Packaging Waste Regulation (PPWR) o Regolamento su Materiali e Rifiuti per l'imballaggio. Nell'articolo 3 del PPWR viene citato e definito il packaging composito: un'unità di imballaggio composta da due o più materiali diversi, che fanno parte del peso del materiale di imballaggio principale, formando quindi un'unica unità integrale, a meno che un dato materiale costituisca una parte insignificante dell'imballaggio.
Rocco De Lucia e Barbara Burioli, titolari di Siropack
"L'allegato 2 del PPWR - afferma Rocco De Lucia dell'azienda Siropack - riporta una lista indicativa di materiali, tipologie e categorie di packaging che racchiudono anche imballaggi in carta/cartone (materiale predominante), di cui fanno parte packaging compositi realizzati prevalentemente in carta/cartone, fornendo tra gli esempi cartoni per liquidi, vaschette laminate con poliolefine con o senza alluminio. Quindi sono ritenuti packaging compositi in carta/cartone quegli imballaggi compositi in cui la maggior parte (superiore al 50%) del peso è composta da carta e cartone".
Nell'allegato 5 del PPWR vengono invece indicate le tipologie di imballaggi che non saranno più consentite dal 01/01/2030, compresi gli imballaggi monouso IN PLASTICA per frutta e verdura non processata sotto 1,5 kg.
In questa prospettiva, gli imballaggi compositi in carta/cartone acquistano un'importanza strategica e sono infatti già presenti sul mercato.
"Di fatto, già dal 2013 Siropack ha lavorato su questa tipologia di packaging, con un progetto che ha fruttato una domanda di brevetto italiano poi concesso nel 2015. L'azienda di Cesenatico aveva inoltre sviluppato un progetto nel 2017 con Emanuele Posenato sulla vaschetta nominata Sliptray, già conforme alla recente normativa" precisa De Lucia.
"Considerando il ruolo cruciale svolto dal packaging sulla shelf life del prodotto, gli attuali dati parlano chiaro: il cambio di rotta, già da noi denunciato a più riprese nei mesi scorsi, sembra aver comportato un importante incremento dello spreco alimentare, + 45,6% nel 2024 secondo l'annuale Rapporto Internazionale Waste Watcher".
"Non possiamo escludere che un contenitore non idoneo possa accelerare il processo di deperimento dell'alimento confezionato. Pur rimanendo dunque fortemente scettici verso la direzione indicata dalla Comunità Europea, la nostra azienda presenta un contenitore completamente a norma PPWR, che può essere composto da un cestino plastico alleggerito, in gergo "sgrammato", con un supporto di cartone che garantisce la solidità del cestino stesso, in grado di garantire adeguati livelli di conservazione e una comunicazione efficace", conclude De Lucia.
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