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Il comparto si è ritrovato in Grecia a Eurocastanea e nel 2026 l'evento si terrà in Spagna

La produzione europea di castagne non è sufficiente a soddisfare i consumi

Dal 12 al 15 settembre oltre 230 operatori del settore castanicolo si sono riuniti a Melivia e ad Agia, nella Regione di Salonicco, in Grecia per la XIV edizione delle giornate tecniche sul castagno promosse da Eurocastanea, la rete europea nata per promuovere e difendere gli interessi dei castanicoltori europei. Ad Eurocastanea partecipano organismi rappresentanti Austria, Francia, Grecia, Italia e Spagna.

Socio in Eurocastanea per l'Italia è il Centro di Studio e Documentazione sul castagno (CSCD) di Marradi (Firenze), presieduto dal professor Elvio Bellini, che ha nominato nella rete europea, come sui rappresentanti: Gabriele Beccaro, Maria Marsiglia, Roberto Mazzei, Renzo Panzacchi, Luciano Trentini.

La delegazione italiana, presente in Grecia, è stata piuttosto numerosa e ha visto la partecipazione di rappresentanti del CSDC, del Distretto della Castagna e del Marrone della Regione Campania, dell'Università di Torino, della fondazione Mach, dal Consorzio Castanicoltori dell'Appennino Bolognese, e altri operatori di Enti pubblici e di imprese private dedite ad attività connesse alla castanicoltura, interessate ad approfondire la conoscenza della la realtà castanicola greca. Relatori per l'Italia sono stati Giovanni Gamba dell'UniTo, Luca Dondini di UniBo, Renzo Panzacchi del Consorzio dei castanicoltori dell'Appennino bolognese.

Molto seguite le visite tecniche ai castagneti irrigui di Melivia

Due giornate sono state dedicate all'ascolto di presentazioni tecnico scientifiche, mentre nella terza giornata è stata dedicata alle visite tecniche, nell'area di Melivia, dove predominano castagneti della cultivar Volos, la varietà più coltivata in Grecia. Una realtà caratterizzata da una scarsa piovosità e dove risulta diffusa la pratica della irrigazione

Nelle diverse sessioni che si sono susseguite, i relatori presenti hanno posto l'attenzione su quanto oggi il cambiamento climatico possa incidere sia sulla quantità sia sulla qualità dei frutti, in particolare l'innalzamento delle temperature e la piovosità sempre meno regolare, (abbondanti piogge primaverili alternate a lunghi periodi siccitosi estivi e nubifragi), come proprio nel caso della siccità in Grecia, o dei danni provocati dal ciclone Boris in questo 2024, che portano a importanti stress per la specie e che si ripercuotono negativamente sulla produttività. Il cambiamento climatico è stato oggetto di dibattito fra i relatori presenti, con l'obiettivo di selezionare nuove cultivar più resistenti alla carenza idrica e alle alte temperature, per garantire una produzione più costante.

I danni provocati dal ciclone Boris, sono ingenti anche per il settore della castanicoltura

"L'Assemblea generale di Eurocastanea – spiega Luciano Trentini, delegato per l'Italia - ha proposto la costituzione di un gruppo di lavoro fra ricercatori europei in grado di promuovere uno specifico progetto. Il problema della siccità ha innestato anche un serrato dibattito circa il corretto fabbisogno di acqua per uso irriguo e l'esigenza di autorizzare la progettazione e la realizzazione di bacini di contenimento delle acque piovane, da poter utilizzare nel momento del bisogno. I presenti hanno potuto vedere come nelle aree oggetto di visite tecniche fossero installati sistemi irrigui di soccorso da utilizzare proprio nei momenti di maggiore necessità. Oggi, in Europa, ogni paese ha adottato una propria strategia produttiva connessa alla gestione del castagneto. Nonostante queste differenza fra modalità di coltivazione diverse, è stata dibattuta la questione relativa alla continua diffusione del fungo Gnomoniopsis castanea che crea danni molto gravi sia al produttore che deve gestire la fase di conservazione, sia a quella commerciale e industriale".

Trentini, del CSDC e vice presidente di Eurocastanea, riferisce che "le problematiche fitosanitarie e climatiche precedentemente citate rischiano di portare a un indebolimento del sistema produttivo, che deve fare i conti non solo con impianti spesso obsoleti e problematiche fitosanitarie, ma anche con la difficoltà di reperire la manodopera per la raccolta, purtroppo non sempre disponibile".

Le previsioni di produzione 2024 per l'Italia presentate a Eurocastanea redatte da tecnici delle singole regioni, coordinati da UNITO

I dati relativi al 2024, anche se è prematuro fare previsioni, mostrano ancora una volta una scarsa produttività dei castagneti europei, che potrebbe ripercuotersi negativamente sul reddito del produttore. Un'ipotesi abbastanza realistica potrebbe essere quella di ottenere in Europa una produzione che potrebbero collocarsi quest'anno fra le 180 e 220.000 tonnellate circa, che rappresentano il 9-10% della produzione mondiale, stimata di poco superiore a 2 milioni di tonnellate.

La produzione europea non è comunque sufficiente per soddisfare il fabbisogno europeo, tenuto conto che l'industria di trasformazione aumenta costantemente e le sue richieste oggi sono stimate in 75-85.000 tonnellate

Per questo in Europa sono in aumento le importazioni di marroni e castagne del genere sativa, da Paesi extra Ue, in particolare dalla Turchia, dall'Albania, dal Cile e, anche se in minore quantità, dalla Cina (Castanea mollissima).

È evidente che, in caso di una stabilizzazione del livello produttivo o addirittura di un lieve calo, si verranno a creare nuovi spazi commerciali che potrebbero andare a vantaggio di altri paesi produttori come la Cina, primo paese produttore al mondo con circa l'80% della produzione.

Il portoghese prof. Josè Larangio commenta i dati relativi alle importazioni a livello mondiale

Lo spopolamento dei bacini produttivi montani in Europa ha imposto spesso scelte nuove (impianti intensivi, introduzione di cultivar Hy cino-giapponesi) intorno alle quali si stanno facendo considerazioni tecniche ed economiche. In Europa, l'Italia è il primo paese produttore con circa 50.000 tonnellate, ma è anche il primo paese esportatore che genera introiti per circa 60 milioni di dollari. Allo stesso tempo, è anche il primo paese importatore per un valore stimato in 75 milioni di dollari spesi per acquisti di merce da Turchia, Portogallo, Spagna, Grecia, Cile.

Dall'analisi delle informazioni raccolte, risulta anche che i consumi delle famiglie europee sono tendenzialmente in calo: in particolare sono i giovani quelli che dimostrano di conoscere meno i valori nutrizionali di questo frutto. Alla luce di tutto questo, l'Assemblea generale di Eurocastanea intende proporre un progetto per promuovere e migliorare il consumo di castagne e marroni, rivolgendosi appunto ai giovani consumatori.

Nel 2026, le giornate tecniche di Eurocastanea si terranno in Spagna. Le presentazioni esposte A Eurocastanea 2024 possono essere richieste al CSCD di Marradi, tramite richiesta via email.

Per maggiori informazioni:
Centro Studi e documentazione
sul castagno (CSDC)
via Castelnaudary, 1
50034 Marradi (Firenze)
[email protected]
www.eurocastanea.org