Con l'avvicinarsi della scadenza del dazio del 15 ottobre, le esportazioni di arance sudafricane verso l'Europa stanno entrando nella loro fase finale. "Il mercato è abbastanza tranquillo al momento, ma procede in maniera costante. Abbiamo a che fare con un livello di prezzi molto piatto: 15,50-18 euro sono storicamente molto buoni, ma data la ristrettezza dell'offerta pensavamo che il livello sarebbe aumentato ulteriormente. A quanto pare sembra che le quotazioni elevate abbiano portato a un consumo minore", osserva Tjeerd Hoekstra, direttore commerciale di Dole Europe.
Prezzi elevati del mercato del succo
Il 25% in meno di offerta è dovuto a diverse ragioni. "Prima di tutto abbiamo a che fare con i prezzi elevati del mercato del succo. Ciò permette ai coltivatori di vendere i loro agrumi agli stabilimenti a un buon prezzo e senza troppi rischi. Tutti i calibri di seconda categoria e fuori misura vanno quindi direttamente all'industria di trasformazione", afferma Tjeerd.
"Inoltre, quest'anno e l'anno scorso molti frutteti sono finiti in una lista nera a causa della macchia nera degli agrumi, per cui i loro frutti non possono essere esportati in Europa. Inoltre, la macchia nera continua a essere intercettata nei campi e nei centri di imballaggio. Ed è uno dei motivi che fa arrivare meno frutta in Europa".
"Nella Citrus Valley, una zona di produzione tardiva, ci sono state piogge massicce sia qualche mese fa che di recente. Di conseguenza, la frutta non è più esportabile o addirittura non viene più raccolta. Di solito si assiste ancora a un picco di piccoli calibri alla fine della stagione, ma non lo vedo", prosegue l'importatore.
Disponibili pochi limoni
"All'inizio della stagione estera c'era ancora una grande offerta di limoni spagnoli e la domanda era limitata. Allora i prezzi si aggiravano intorno ai 14-16 euro. Nel frattempo, la situazione si è ribaltata: i limoni disponibili sono pochissimi e i prezzi si aggirano intorno ai 20-25 euro, per arrivare a sfiorare i 30 euro. Il limone Verna spagnolo del vecchio raccolto viene ancora offerto, quindi in parte ci manca l'Europa meridionale come sbocco. Nel frattempo, la nuova stagione dei limoni spagnoli e turchi è già ai blocchi di partenza. Queste origini possono godere di buone vendite in un mercato vuoto".
"L'andamento delle vendite di pompelmo è un po' ripetitivo. Ogni anno il suo consumo diminuisce. Lo vediamo anche in Francia, che tradizionalmente era un mercato molto ricettivo per questa referenza. Quindi i programmi per l'Europa sono a un livello decisamente inferiore, mentre i prezzi non sono stati significativamente elevati. Chi ha ancora pompelmi può guadagnare bene, ma quasi nessuno li ha più. Vediamo che l'agrume è un prodotto tipico della vecchia generazione, mentre tra i giovani il pompelmo viene consumato molto meno".
"Il biologico è più impegnativo"
La gamma di prodotti biologici è un obiettivo fondamentale per Dole. Tuttavia, per quanto riguarda la frutta d'oltremare, questo mercato rimane limitato, secondo Tjeerd. "Le sfide sono notevolmente maggiori rispetto alla coltivazione convenzionale. Oltre alla coltivazione di frutta biologica, anche la spedizione delle arance è diventata più complicata. Nel complesso, il mercato degli agrumi biologici provenienti dall'estero rimane una sfida che richiede molta esperienza, dal campo al consumatore finale. Ma ne vale la pena perché, in primo luogo, si tratta di un prodotto buono e gustoso, oltre che di un'importante aggiunta alla frutta disponibile in Europa".
Tempi di transito più lunghi
Dal punto di vista logistico, secondo Tjeerd, non è cambiato molto. "Il tempo di transito è diventato molto più lungo rispetto a qualche anno fa. Dovremo adeguarci a questa 'nuova normalità', ma ciò non rende le cose più facili. In ogni caso, reagire alle fluttuazioni dei prezzi diventa molto più difficile!".
Per maggiori informazioni:
Tjeerd Hoekstra
Dole Europe
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Cornelis Ernst
OTC Organics
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