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L'industria egiziana degli agrumi affronta la crisi del Mar Rosso

Le arance egiziane arriveranno sul mercato a dicembre, segnando l'inizio della prossima stagione agrumicola. Questa campagna inizia sullo sfondo della grave crisi nel Mar Rosso, che ha pesantemente compromesso l'annata precedente. A oggi, non vi è alcun segnale che questa crisi si risolverà a breve. Come si stanno adattando gli operatori egiziani a questa situazione? Omar El Naggar, amministratore delegato della Bloomfruit, condivide alcune sue riflessioni.

Gli esportatori imparano a convivere con la crisi
Mentre la crisi sembra destinata ad assumere dimensioni sempre più preoccupanti con l'intensificarsi del conflitto in Medio Oriente, El Naggar rassicura che l'industria agrumicola egiziana si sta adattando. "Gli esportatori egiziani di arance fresche sono sempre più allarmati per i rischi legati alla pirateria e le altre sfide logistiche nella regione. Allo stesso tempo, abbiamo adottato una serie di strategie per affrontare questi problemi e garantire la consegna sicura e rapida dei nostri prodotti ortofrutticoli. Esistono diverse linee d'azione che i manager possono seguire per superare questa difficile crisi".

Va sottolineato che non tutte le compagnie di navigazione sono bersaglio degli attacchi degli Houthi nello Yemen. "Questo è un primo modo di adattarsi alla situazione", afferma El Naggar. "Gli esportatori stanno già diversificando le loro soluzioni logistiche per evitare le rotte più vulnerabili agli attacchi della pirateria. Alcune compagnie di navigazione riescono ancora a garantire rotte sicure attraverso il Mar Rosso verso destinazioni come Singapore, Malesia, Hong Kong e aree del Sud-est asiatico in 28 giorni, e potenzialmente in Cina in meno di 40 giorni. Sì, ce ne sono poche, ma ci sono. Sono in corso dei contatti con queste compagnie che presto renderanno noti i loro piani per la prossima stagione agrumicola".

La crisi richiede un maggiore coinvolgimento degli esportatori egiziani e una stretta collaborazione con le compagnie di navigazione, secondo El Naggar, che spiega: "Collaboriamo con compagnie di navigazione affidabili che hanno messo in atto dei protocolli di sicurezza per le rotte esposte a possibili attacchi. Molte compagnie di navigazione adottano misure di sicurezza avanzate, tra cui l'uso di imbarcazioni più veloci e la collaborazione con le forze navali antipirateria. Ci concentriamo maggiormente sulle aziende le cui navi, dotate di misure di sicurezza avanzate, seguono determinati protocolli specifici, tra cui le scorte navali delle coalizioni internazionali che pattugliano l'area. Anche l'uso di sistemi di tracciamento delle imbarcazioni e la comunicazione con i centri antipirateria sono pratiche diffuse".

Sono possibili anche altri modalità di intervento a livello operativo, secondo l'esportatore. "I tempi e la velocità delle spedizioni sono parametri importanti. Gli esportatori egiziani devono monitorare attentamente la situazione e programmare le loro spedizioni in momenti in cui l'attività dei pirati è meno probabile, evitando, ad esempio, le stagioni di pirateria più intense. Navi più veloci e finestre di spedizione più brevi riducono l'esposizione alle aree a rischio. In termini di assicurazione, diamo priorità alle polizze assicurative marittime specializzate che coprono i rischi correlati alla pirateria. Questo aiuta a mitigare le potenziali perdite finanziarie dovute a ritardi o interruzioni causate dalla pirateria".

Nonostante tutte queste misure, i tempi di transito sembra siano ancora influenzati dalla forte domanda sulle poche linee di navigazione ancora operative nel Mar Rosso, per non parlare degli esportatori che devono ancora fare una deviazione attorno al Capo di Buona Speranza. El Naggar consiglia: "Adattare le soluzioni di imballaggio e stoccaggio sta diventando una necessità. Gli esportatori egiziani stanno migliorando l'imballaggio e la gestione della catena del freddo per mantenere la qualità delle arance durante i tempi di transito più lunghi, nel caso in cui si verifichino deviazioni o ritardi. Fortunatamente, la maggior parte delle varietà di arance egiziane sono tra le più durevoli e resistenti al mondo. La scorsa stagione, abbiamo esportato arance Valencia in Cina e, dopo 60 giorni in mare, sono arrivate in condizioni eccellenti e si sono vendute bene sugli scaffali dei negozi al dettaglio".


Omar El Naggar, managing director della BloomFruit Consultants

Previsioni più ottimistiche per la prossima stagione
Mantenere le spedizioni verso l'Asia è fondamentale per due motivi: i mercati asiatici rappresentano poco più del 30% delle esportazioni di arance egiziane e mantenere la fornitura in Asia aiuterà a evitare l'incubo di un eccesso di offerta in Europa che, nella scorsa stagione, ha causato il crollo dei prezzi.

Secondo El Naggar, le prospettive per la prossima campagna sono più ottimistiche, e spiega: "Penso che quest'anno i mercati asiatici registreranno una domanda più forte di arance egiziane, grazie al successo negli arrivi di molte navi che la scorsa stagione sono rimaste in transito per più di 60 giorni e, nonostante ciò, hanno consegnato prodotti in buone condizioni. Inoltre, credo che quest'anno la domanda globale di arance egiziane sarà più forte, conseguenza della carenza di offerta a livello mondiale e della maggiore domanda di arance in settori diversi dal mercato ortofrutticolo".

La scorsa stagione, quando la crisi del Mar Rosso era appena iniziata, i volumi di arance sono aumentati drasticamente di circa il 25% rispetto alla stagione precedente, grazie all'estensione delle aree coltivate, condizioni meteo più favorevoli e calibri migliori. Un'abbondanza che è andata contro gli interessi degli esportatori e, insieme alla crisi del Mar Rosso, ha contribuito a un eccesso di offerta in Europa. Per la prossima campagna, molti coltivatori egiziani sostengono sia necessario il controllo dei volumi per adattarsi alla crisi, ma le decisioni sui trapianti rimangono decentrate e delle singole aziende, e quindi dovremo aspettare per sapere se i volumi saranno effettivamente ridotti.

El Naggar, da parte sua, afferma: "Il controllo del volume è decisamente un fattore chiave per il successo della prossima stagione, ma solo il mercato sarà in grado di determinare quali volumi saranno ottimali. Penso che ci si possa aspettare una diminuzione dei volumi del 12-15% rispetto alla campagna precedente, ma bisogna prendere questa stima con cautela. Il prossimo periodo farà maggiore chiarezza".

La scorsa stagione, quando la crisi era ancora una novità e gli esportatori egiziani stavano affrontando una campagna non redditizia, erano già riusciti ad accedere a nuovi mercati per alleggerire la situazione. Le arance egiziane vengono esportate in oltre 120 Paesi, ma alcune destinazioni ne ritirano quantità trascurabili e gli esportatori egiziani hanno cercato di aumentare i volumi in questi mercati. El Naggar afferma: "Abbiamo avuto diversi successi e alcuni nuovi mercati si sono dimostrati dinamici, come Brasile, Canada e altri sei o sette Paesi. Va detto che alcuni di questi mercati non pagano prezzi elevati per una qualità superiore, ma avranno comunque un impatto positivo sul volume delle esportazioni del mercato egiziano e rimarranno un fattore attenuante nella difficile situazione attuale".

Infine, un elemento importante nella strategia di adattamento alla crisi del Mar Rosso rimane la gestione dell'eccesso di offerta in Europa. Infatti, fin dai primi mesi della scorsa stagione, gli importatori europei sono riusciti a sfruttare la situazione e a imporre condizioni di pagamento più flessibili. Ancora peggio, le esportazioni di arance egiziane in conto commissione sono aumentate drasticamente in Europanella passata campagna, una pratica non accettata dagli operatori egiziani. El Naggar sottolinea: "Ci saranno sempre operatori che accetteranno di vendere in conto commissione, ma mi aspetto che il numero si ridurrà nella prossima stagione grazie ai miglioramenti generali che ho spiegato prima. Alcuni investitori sconsiderati che si impegnano in questa pratica per fare soldi facili, saranno meno motivati nella prossima campagna, considerate le perdite finanziarie subite nella precedente".

"Stiamo anche lavorando per aumentare il valore dei nostri prodotti qui in Egitto. In questo contesto, vorrei annunciare il lancio di un nuovo stabilimento per la produzione di concentrati di arance, Sahara for Fruit Processing, dove svolgo il ruolo di managing director. Lanceremo il nostro prodotto in inverno e questo investimento rafforza la nostra resilienza in un mercato turbolento", conclude El Naggar.

Per maggiori informazioni:
Omar El Naggar
Bloomfruit Consultants
+202 2754 5156 / +20 100 105 0545
[email protected]

Data di pubblicazione: