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Fresh Food Leader

I meleti polacchi rappresentano il 33% dell'intera superficie europea coltivata a mele

La Polonia è il maggior produttore europeo di mele e il terzo al mondo dopo Cina e Stati Uniti. I meleti polacchi rappresentano il 33% dell'intera superficie europea coltivata a mele, mentre l'Italia ne occupa l'11%. In termini assoluti la superficie complessiva dedicata alla produzione mele polacche è pari a 159 mila ettari - a fronte dei 54 mila ettari in Italia. Il raccolto polacco di quest'anno sarà di 3,2 milioni di tonnellate.

"Anche sul versante dei lavorati, la Polonia è il leader indiscusso tra i trasformatori di mele. Secondo le valutazioni della WAPA, nel 2022 rappresentava il 61% della lavorazione in Europa. I paesi che seguono nella classifica sono l'Italia (7%), la Francia (6%), la Germania (6%) e la Romania (3%). La trasformazione interessa il 35% della produzione polacca di mele, mentre il restante 65% viene destinato al consumo fresco. Quest'anno il raccolto di mele in Polonia sarà inferiore del 20% rispetto all'anno precedente e del 25% rispetto alla media del periodo 2021-2023. La minore produzione costante degli ultimi anni è dovuta alle condizioni climatiche avverse, in particolare: la scarsa fioritura degli alberi, le gelate tardive e le grandinate". Così riferisce Anna Wiernicka, responsabile di Fresh Food Leader, organizzatore di incontri tra buyer e aziende di produzione.


"Le condizioni meteorologiche di marzo di quest'anno hanno favorito e accelerato la vegetazione delle piante. Di conseguenza, le piante hanno iniziato a fiorire e germogliare rapidamente. Nella seconda metà di aprile si sono verificate gelate straordinarie di -6 -8 gradi Celsius. A maggio, invece, si sono verificate perdite di prodotto dovute alla grandine". Così riferisce Tomasz K., un produttore intervistato da Fresh Food Leader.

Nella foto si notano fiori e gemme in sofferenza dopo la seconda ondata di gelo del 28 aprile 2024.

"Il 2024 è un anno anomalo – dichiara Witold Boguta, Presidente dell'Associazione nazionale dei produttori di frutta e verdura - Il clima caldo di giugno e luglio ha contribuito ad accelerare la maturazione dei frutti. Le mele hanno iniziato a maturare intorno al 25 giugno, mentre normalmente dovrebbero maturare due settimane più tardi".



"Gli inverni più caldi, e comunque il repentino cambiamento climatico degli ultimi anni hanno un impatto notevole sulla produzione delle mele: infatti questi frutti hanno bisogno di una certa quantità di freddo durante l'inverno per svilupparsi correttamente. Un inizio anticipato della primavera accelera lo sviluppo delle piante, il che può moltiplicare le perdite quando si verificano gelate tardive, molto frequenti in Polonia per la sua posizione geografica".

"L'aumento delle temperature, soprattutto in autunno, quando le mele maturano, si traduce in una riduzione dell'acidità, della consistenza e della succosità del frutto, con un aumento della concentrazione di zuccheri. L'elevato tenore zuccherino dei frutti li rende molto richiesti dai consumatori. Tuttavia temperature e umidità elevate sia in autunno sia in primavera possono aumentare il rischio di malattie fungine tra le specie di melo. Ecco perché in una fase di adattamento ai cambiamenti climatici sono necessari programmi di sviluppo varietale, per arrivare a specie più resistenti alla siccità e al caldo e per proteggere i frutteti dai danni del gelo".

Per maggiori informazioni sulle prossime iniziative:
Fresh Food Leader

(+39) 366 646 0285
[email protected]
www.freshfoodleader.com