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Rese medie più basse del solito

Pomodoro da industria in Basilicata: una campagna tra luci e ombre

In Basilicata, la campagna del pomodoro da industria, è quasi terminata: le operazioni di raccolta si concluderanno infatti entro questa settimana.

Una stagione che, a detta degli operatori locali, è stata caratterizzata da poche luci e molte ombre sia sul fronte agronomico sia su quello commerciale, a causa di un andamento climatico molto caldo e poco piovoso, che ha compromesso il normale svolgimento delle operazioni colturali, con alcuni campi danneggiati, specie nella prima parte della stagione.

A tale riguardo, l'agronomo Mario Cardone, un professionista che segue diverse coltivazioni in tutta la regione, spiega: "Quasi tutti i campi sono stati raccolti. La qualità è stata mediamente buona per tutta la campagna. Abbiamo risentito la forte mancanza di acqua. Ci sono state alcune zone, specie nella Valle dell'Ofanto, che hanno sofferto di più la carenza idrica e alcuni appezzamenti più compromessi non sono stati raccolti. Le rese per ettaro sono risultate abbastanza basse, con medie di 70 t/ettaro. Chi invece disponeva di fonti di approvvigionamento idriche private è riuscito a toccare anche120 t/ettaro".

Per quanto riguarda la questione fitosanitaria, le problematiche non sono mancate già fase di trapianto, con un'elevata presenza di tripidi. "Ciò è stato verificato in campo con elevata presenza di piante colpite, in parte fronteggiata con opportuni trattamenti fitosanitari, e in parte grazie a varietà resistenti ai nuovi ceppi di virosi - aggiunge Cardone - Nei mesi estivi si sono toccate massime di gran lunga superiori alla media e ciò non ha consentito di controllare facilmente la diffusione del ragnetto rosso e dell'eriofide rugginoso. Con la revoca di alcuni principi attivi, che riuscivano a contenerli, si è avuto un progressivo aumento di questa problematica".

Il caldo torrido e prolungato, colpevole nell'aver anticipato di molto la raccolta, ha causato una concentrazione dell'offerta. "Le produzioni della Basilicata si sono dunque sommate a quelle dell'areale campano e foggiano, provocando cosi un maggiore afflusso di prodotto verso le industrie di trasformazione fino al 20 agosto, causando di conseguenza un calo dei prezzi rispetto a quello concordato. Nella parte finale della stagione, a partire dai primi giorni di settembre, si è verificato il tanto atteso equilibrio commerciale, poiché la merce iniziava a scarseggiare. Anche le quotazioni si sono gradualmente allineate con quanto stabilito nei contratti".