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Ricambio generazionale tra i castanicoltori

Al via la stagione del Marrone di San Zeno DOP

Riparte la stagione del Marrone di San Zeno di Montagna DOP, la cui produzione si prospetta ottima per qualità. Il prodotto di punta del Comune veronese, diventato Denominazione di Origine Protetta nel 2003, si appresta a essere raccolto e consumato.

"Il clima di quest'anno ha premiato la qualità e la pezzatura del prodotto, grazie alle piogge sia di quest'estate che in settembre - afferma il neopresidente del Consorzio di Tutela del Marrone di San Zeno DOP, Stefano Bonafini - La raccolta dei Marroni, iniziata in alcuni tratti con altitudini più basse, entrerà nel vivo nei prossimi giorni, leggermente in ritardo rispetto agli scorsi anni per il clima di questo periodo. Il caldo elevato durante il periodo della fioritura, che avviene a giugno-luglio, e il clima fresco e piovoso di ottobre hanno ridotto la quantità del raccolto di circa -10/15%. La produzione di Marroni dei soci del Consorzio, quindi, si dovrebbe attestare sui 200 quintali circa, quasi tutti biologici, coltivata in circa 200 ettari in alcuni Comuni, a partire da San Zeno di Montagna, situati dai 250 ai 900 mt. slm nella zona fra il Lago di Garda e il Monte Baldo, in provincia di Verona".

Stefano Bonafini,

Stefano Bonafini, 43 anni di San Zeno di Montagna, già attivo nel precedente Consiglio del Consorzio di Tutela del Marrone di San Zeno DOP e tra i fondatori della Proloco locale, è stato eletto presidente da un rinnovato Consiglio di nove componenti. Bonafini è un imprenditore agricolo, castanicoltore, allevatore di bovini da latte e da carne oltre che proprietario di una malga con agriturismo aperti in estate in cui sono prodotti formaggi e salumi.

"Dopo 30 anni, lo storico presidente Simone Campagnari ha passato il testimone. A nome mio e del Consiglio va il riconoscimento e il ringraziamento per l'impegno e la passione profusa in questi anni", continua Bonafini, che aggiunge: "Proseguiremo il lavoro di valorizzazione del Marrone e del territorio nonché del Consorzio di tutela che conta 44 soci. La produzione negli anni è aumentata notevolmente grazie al recupero di diversi castagneti abbandonati, alcuni molto antichi con piante di 440 anni, e al miglioramento di quelli già in produzione. Assistiamo anche a un cambiamento generazionale dei produttori con l'ingresso di giovani: in Consiglio abbiamo un componente di 23 anni. L'obiettivo è proseguire la tradizione del lavoro del castanicoltore con nuove idee e progetti come sviluppare maggiormente la filiera della lavorazione e confezionamento dei Marroni in un'unica nuova struttura".

La denominazione di origine protetta Marrone di San Zeno ha ottenuto la registrazione europea nel 2003 e nello stesso anno si è costituito il Consorzio di Tutela del Marrone. Il Consorzio si propone di difendere e tutelare la produzione e il commercio del Marrone di San Zeno DOP, l'uso della sua denominazione e di promuovere ogni iniziativa intesa a salvaguardarne la tipicità e le caratteristiche peculiari.

Il frutto e la raccolta
Il marrone si presenta con una forma ellissoidale e con una caratteristica buccia sottile, lucida e di colore marrone chiaro con striature più scure. Dopo la raccolta, che può essere realizzata a mano o con mezzi meccanici, i marroni sono tolti dai ricci e inseriti in un contenitore d'acqua per nove giorni durante i quali avviene una leggera fermentazione che fa maturare i frutti (Novena). I marroni asciugati e calibrati vengono scelti e inseriti in apposite reti chiuse con il sigillo del Consorzio ed etichettatura con tracciabilità del prodotto. Indicazione del prodotto biologico.

Festa in Piazza Schena: 19-20 ottobre, 26-27-31 ottobre e 1-2-3 novembre 2024
Anche quest'anno in Piazza Schena a San Zeno di Montagna si svolgerà la 21^ edizione della Festa del Marrone di San Zeno DOP e la Mostra Mercato dei Marroni e la 52^ Festa delle castagne. La novità di quest'anno sarà l'installazione del Padiglione del Marrone e dei Sapori del Monte Baldo.

Una struttura al coperto con postazioni in cui si potranno acquistare i marroni direttamente dai produttori in retine chiuse con apposito sigillo, degustarli arrosto o lessati oppure come ingrediente principale di piatti tipici accompagnati dalla birra alle castagne e dai vini locali. Non mancherà il minestrone di marroni, ricetta tradizionale a base di verdura, fagioli e marroni. All'esterno si terrà il Mercatino dei sapori, degustazione e vendita di prodotti tipici.

"Per noi la Festa annuale è un momento significativo – spiega Bonafini – ed è anche il luogo ideale per assaggiare il marrone e per acquistarlo. La bellezza dei luoghi, la vista sul Baldo e sul Lago di Garda, fanno da cornice alla celebrazione di una coltura antica e tradizionale. Nella comunità del Monte Baldo la castanicoltura ha rappresentato nei secoli passati una risorsa economica importante con i primi riferimenti storici sulla coltivazione del castagno che risalgono al Medioevo. È intorno al 1920 che la coltura si è sviluppata come produzione più razionale e attenta".

Data di pubblicazione: