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Salvatore Lodico della LodicoFruits

Drupacee e uva da tavola, in Sicilia si spera nel prossimo anno

La campagna delle drupacee siciliane non sta terminando nel migliore dei modi. Pesche e nettarine sono andate bene fino a metà del mese scorso, ma essendo il loro consumo legato al clima nelle zone di consumo, con i fenomeni alluvionali al nord Italia il mercato è in forte discesa.

Pesche di Canicattì

È quanto emerge dall'intervista a Salvatore Lodico della LodicoFruits, il quale conferma "la difficoltà incontrata dalle aziende che hanno stoccato prodotto in cella, in previsione di colmare le richieste di fine autunno, in concomitanza della campagna tardiva siciliana", e che invece non ci sono riuscite.

Magazzino Lodico Fruits

"Registriamo un calo del 50% della domanda rispetto a 20 giorni fa – rivela Lodico – La stagione si conclude perciò con un bilancio fallimentare. Se lo scorso anno, in questo stesso periodo, avevamo prezzi che oscillavano al di sopra dei 3 euro/kg, quest'anno siamo a un terzo di quelle quotazioni. Inoltre, chi come noi ha proceduto a stoccare merce in cella per colmare le richieste autunnali, quando le quotazioni in genere sono più spinte, si trova oggi a rischiare di vendere le giacenze al di sotto dei costi di produzione."

Salvatore Lodico

Pesche e nettarine si sovrappongono
"La qualità complessiva del prodotto è, ed è stata, buona fin dall'inizio – spiega l'esperto – Certo, va tenuto conto di un clima caldo e siccitoso, fuori dalla norma, in fase di allegagione e accrescimento dei frutti. Evenienza che ha comportato un aggravio di costi per le spese energetiche legate alle necessarie irrigazioni supplementari. Il quadro complessivo ha determinato calibri piccoli, ma frutti di buon sapore e molto apprezzati al consumo. Le sorti delle nettarine, dal canto loro, sono del tutto sovrapponibili a quelle delle pesche, seppure con i dovuti distinguo ma senza grosse variazioni. Quel che ha penalizzato il comparto è stato il clima piovoso al nord, che ha orientato i consumatori verso referenze meno estive".

Vigneto in ottimo stato

Uva da tavola tra alti e bassi
"Anche per l'uva da tavola, la situazione non è delle più felici – riferisce Lodico, in conclusione – Dopo una campagna delle precoci nella media, quella tardiva è iniziata con prezzi medio bassi per poi riprendersi a seguito di alcuni eventi atmosferici estivi, tra piogge, nebbia e conseguente umidità che hanno danneggiato diversi vigneti. Per queste produzioni si è aperta la strada del conferimento all'industria di trasformazione, mentre i vigneti in buono stato fanno quotare prezzi anche superiori ai 2 euro al kg. Qui il prezzo alto però non è sinonimo di guadagno, perché bisogna considerare prima le perdite, poi la riduzione delle rese e infine il termine anticipato della campagna prevista per novembre, mentre gli anni passati si andava avanti tranquillamente fino a dicembre".