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La Spagna è la quarta destinazione dell'export italiano di frutta

La Spagna annualmente esporta in Italia più del doppio dei quantitativi di frutta che l'Italia destina al paese iberico. Nell'ultimo triennio le specie frutticole spagnole dirette in Italia hanno totalizzato quasi 500 mila tonnellate annuali per un valore di oltre 700 miliardi di euro a fronte delle 180 mila tonnellate annuali dell'Italia, corrispondenti a un valore di circa 235 miliardi di euro. Entrambe denotano però un'analogia: a fronte di una movimentazione in lieve calo appare evidente un'espansione del valore del commercializzato.

I maggiori volumi di frutta spagnola esportati in Italia sono agrumi (attorno alle 200 mila tonnellate annuali) pari al 34% del totale, si tratta prevalentemente di arance, limoni, clementine ma tendono tutte a diminuire di anno in anno. Seguono diverse drupacee (poco meno di 100 mila tonnellate annuali) tra cui spiccano pesche-nettarine col 22% del totale, ma in lieve diminuzione negli anni recenti e le albicocche 3%, sostanzialmente costanti, mentre tendono a salire le ciliegie. Interessante la distinzione dei quantitativi di pesche-nettarine, possibile solo per il 2023, che ne distingue la tipologia: 20% platicarpe, 39% nettarine e 41% pesche.

Foto © Justlight | Dreamstime.com

In arrivo sul mercato italiano circa 45.000 tonnellate di pere, in tendenziale ascesa a causa del deficit produttivo dell'Italia. In progressivo aumento anno dopo anno la commercializzazione di angurie e meloni, rispettivamente al 3% e 2% del totale con circa 10.000 tonnellate ciascuna.

In ordine di importanza troviamo poi le fragole solitamente intorno alle 25-28.000 tonnellate che nel 2023 hanno visto una riduzione dei volumi, su circa 20.000 tonnellate, mentre tendono a salire le movimentazioni dei piccoli frutti.

Limitato anche del minor numero di referenze l'export italiano di frutta verso la Spagna. Le prime tre specie infatti da sole concorrono a totalizzare negli anni ben oltre l'80% del totale movimentato. Tra queste hanno una posizione di rilievo le mele con una rappresentatività, pari al 56% del totale, segue il kiwi al 18% e uva da tavola al 10%. Negli anni recenti tende a incrementare solamente uno scambio/triangolazione relativa alle banane.

Analizzando lo storico dei dati per campagna commerciale, le esportazioni italiane di mele dirette in Spagna evidenziano un trend in sostanziale crescita negli anni che ha portato i volumi inviati nel 2023-24 a sfiorare le 100.000 tonnellate, simile a quelle cospicue della stagione commerciale precedente. In tendenziale incremento anche il valore. Il volume di mele spedito in Spagna storicamente risulta secondo solamente alle vendite dirette in Germania.

Risultati positivi per il kiwi nonostante gli ammanchi produttivi delle ultime annate; si è infatti riusciti a mantenere i flussi verso la Spagna nel 2023/24 intorno alle 27.000 tonnellate, +18% sul 2022/23. In termini di valore l'export di kiwi si è attestato nell'ultima campagna su buoni valori di oltre 56 milioni di euro, grazie ai prezzi medi annui elevati. La Spagna per l'export italiano è una destinazione da sempre sul podio staccata dalla Germania, ma con volumi simili a Belgio e Francia.

In contrazione nel corso 2023 rispetto alle annate precedenti l'export di uva da tavola attestato a poco più di 18.000 tonnellate, contro mediamente le 25.000 tonnellate del triennio precedente (-27%). A quantitativi modesti è però corrisposto un valore pari a oltre 44 milioni di euro, appena inferiore al 2022 (-2%). La diminuzione può essere correlata alla contrazione della raccolta in Italia ostacolata da problemi produttivi. Nonostante ciò la Spagna è rimasta, come di consueto, al quarto posto tra le destinazioni raggiunte dall'export italiano, preceduta solamente da Germania, Francia e Polonia.

Fonte: CSO Italy

Data di pubblicazione: