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Proseguono le attività a favore del mondo agricolo

Alluvione in Romagna, incontro fra tecnici e commissari

I tecnici romagnoli hanno incontrato la struttura commissariale, Invitalia e la regione Emilia Romagna nel pomeriggio del 15 ottobre a Ravenna, in sala Confartigianato. Si è svolto l'incontro dei tecnici impegnati nella predisposizione delle perizie per i danni da alluvione maggio 23 – periti agrari, dottori agronomi e dottori forestali che hanno incontrato il Colonnello Carlo La Torre, responsabile struttura commissariale per la ricostruzione, e alcuni componenti dello staff Invitalia e della Regione Emila Romagna.

"Un primo incontro - dice Antonio Baroncini, in rappresentanza di periti agrari e dottori Agronomi e Forestali - si era svolto già nel luglio scorso. A nome di tutti i tecnici impegnati ringraziamo in primis il Commissario Figliuolo, che è sempre attento ai temi del settore agricoltura, il Colonnello La Torre, i componenti di Invitalia e i funzionari della regione per la grande e proficua disponibilità. Sono stati incontri molto importanti, in cui sono emerse diverse criticità che ostacolano la redazione e il buon esito delle perizie. Una discussione concreta, con interventi mirati e attinenti ai reali problemi che tutti i giorni vengono riscontrati sul territorio colpito dalle esondazioni e dai movimenti franosi. Un percorso che sicuramente vedrà altri incontri".

La discussione ha messo in evidenza alcuni aspetti fondamentali: innanzitutto, grazie alle ultime ordinanze emesse della struttura commissariale, integrate e completate in collaborazione con i tecnici impegnati nelle attività peritali, è possibile effettuare perizie sempre più precise e rispondenti alle reali esigenze di chi ha subito il danno. Circa la questione della collina/montagna, appare importante far passare il messaggio che gli interventi, in parte realizzati e in buona parte da realizzare, hanno sempre carattere di straordinarietà, dato e appurato che, negli ambiti ricompresi fra i Comuni inseriti in Ordinanza, vi sono ancora a oggi strade, campi e abitazioni impraticabili e inagibili.

Occorre uniformare gli iter autorizzativi, sia per quanto riguarda l'aspetto dissesto sia per l'aspetto delle autorizzazioni. Occorre considerare che sono stati eseguiti e dovranno essere eseguiti lavori in carattere di massima urgenza, finalizzati e funzionali alla ripartenza delle attività produttive (ordinanza 11) e dei privati cittadini (ordinanza 14), per i quali occorrono semplificazioni; e non comunicazioni o autorizzazioni postume che costituiscono solamente fonte di ritardi e inutili spese per i committenti.

"È necessario - continua Baroncini - che venga condiviso dalle unioni dei comuni e dai singoli comuni che gli interventi di ripristino nelle zone montane devastate dalle frane siano considerati eventi sempre straordinari e funzionali al proseguimento delle attività produttive. Devono omettere le richieste di autorizzazioni che sarebbero quasi sempre posteriori agli interventi, quindi solamente una inutile e costosa lungaggine".

"Una richiesta da parte dei tecnici operanti in zone montane è di avere un incontro specifico in Area Montana, con la Struttura Commissariale, sindaci dei Comuni e Invitalia, ove trattare le problematiche di tali aree, che per tipologie di danno, iter autorizzativi, ed esigenze, molto differiscono dalle problematiche di alluvione delle Aree di Pianura".

"In merito alla verifica delle perizie da parte di Invitalia, è emerso in diversi interventi che sarebbe fondamentale cercare di accorciare i tempi di analisi delle domande, mantenendo sempre quel colloquio collaborativo fra Tecnico Asseveratore e Invitalia. Sulla delicata questione dei pagamenti delle perizie concluse, prendendo in esame gli ultimi mesi di attività, abbiamo constato un trend positivo, ma comunque ancora molto lontano dall'obiettivo".

Si è tornati nuovamente sulla richiesta della parte relativa alla rendicontazione sulla piattaforma Sfinge, e il Colonello La Torre ha garantito tempi brevi, oltre a rivalutare la possibilità per importi inferiori ai 40.000 euro, e con lavori terminati, di erogare in una unica soluzione.

Da parte di tutti vi è la consapevolezza che la presentazione delle perizie è complessa e spesso molto burocratica e, proprio per questo, vi è stato l'accordo comune di uno sforzo maggiore nella redazione delle perizie, di una richiesta di integrazioni strettamente necessarie e da parte della regione Emilia-Romagna un chiarimento con gli Enti territoriali per un comportamento univoco e limitato alla rispondenza della normativa, in particolar modo per le aree di collina e montagna dove la necessità di semplificare e sburocratizzare diventa essenziale.

"L'incontro, che è stato da tutti riconosciuto come estremamente utile e positivo, avrà un seguito in un tavolo tecnico, da tutti richiesto, circoscritto agli stessi soggetti dell'incontro, al fine di mantenere quella concretezza che necessita la presentazione e l'istruttoria delle richieste di ristoro ai danni.

"Al termine, tutte le parti coinvolte hanno espresso soddisfazione. La competenza, la disponibilità all'ascolto e al confronto, la constatazione dei reali problemi attinenti la stesura delle perizie hanno un solo obiettivo condiviso: continuare il confronto fra le parti e dare giusto ristoro alle aziende agricole colpite dalle calamità", conclude Baroncini.