"In assenza di molecole fitosanitarie efficaci e, allo stesso tempo, con condizioni climatiche sfavorevoli, quest'anno gli attacchi di cimice asiatica e balanino della nocciola si sono moltiplicati sulla produzione del frutto, causando danni tali che la maggior parte dei lotti di nocciole non è in grado di fornire prodotti finiti conformi agli standard di commercializzazione internazionali", spiegano Thierry Descazeaux e Jean-Luc Reigne, rispettivamente presidente e direttore di Unicoque.
La cooperativa Unicoque ha quasi 7.000 ettari di noccioleti e 300 produttori associati in Francia.
Distrutto il 50% del raccolto
"Su una produzione potenziale di 13.000 tonnellate di nocciole per il raccolto 2024, solo 6.500 tonnellate hanno potuto essere raccolte dai produttori, dato che il 50% del raccolto è andato distrutto durante il ciclo di coltivazione". E di queste 6.500 tonnellate, il 30% è risultato non idoneo al consumo e quindi non commercializzabile. I colpevoli? "Il balanino del nocciolo (Curculio nucum) e gli attacchi massicci di cimici asiatiche (Halyomorpha halys) che si sono manifestati a partire dal 2015, che i produttori non sono riusciti a combattere a causa della mancanza di molecole fitosanitarie efficaci autorizzate per l'uso in Francia", sottolineano Descazeaux e Reigne, riferendosi all'acetamiprid, un neonicotinoide vietato dal 2018 e utilizzato dai coltivatori per combattere i due parassiti.
In occasione del SIA di quest'anno, a febbraio, la cooperativa e l'Association Nationale des Producteurs de Noisettes (ANPN) hanno scritto al Presidente francese per chiedere la reintroduzione dell'insetticida e, allo stesso tempo, per condannare la distorsione della concorrenza che colpisce i produttori francesi, dato che l'uso dell'acetamiprid è ancora autorizzato a livello europeo.
Nella sua perizia sulla cooperativa Unicoque del 3 ottobre 2024, la Direzione Regionale dell'agricoltura, dell'alimentazione e della foresta ha concluso: "Sulla base di tutti questi elementi, si attesta che i produttori e la Cooperativa Unicoque si sono trovati collettivamente di fronte a una situazione che non poteva essere prevista e che non poteva essere controllata nelle condizioni dei mezzi di controllo autorizzati dalla normativa".
Difficoltà economiche per l'esercizio 2024/25
Secondo i suoi due amministratori, la cooperativa Unicoque si prepara "ad affrontare difficoltà economiche nell'esercizio 2024/25, con un deficit previsto di diversi milioni di euro, il primo deficit della sua storia". Lungi dalle cause abituali delle difficoltà economiche (cattiva gestione o problemi di mercato), le difficoltà di Unicoque sono legate a "una crisi delle materie prime causata dalla politica fitosanitaria ultra-restrittiva della Francia". Per questo motivo si chiedono "tutte le procedure necessarie per affrontare l'emergenza fitosanitaria che stiamo vivendo, nonché l'indispensabile armonizzazione delle norme fitosanitarie tra Francia, Spagna e Italia in nome dell'uguaglianza, della lotta alla distorsione della concorrenza intraeuropea, della sovranità alimentare e della non esportazione degli inquinanti".
"La cooperativa e i suoi produttori stanno pagando a prezzo pieno la strategia 100% Francia"
"La cooperativa Unicoque, che realizza il 55% del suo fatturato con le esportazioni, vede aumentare i prezzi di vendita e vuole rispondere alla crescente domanda del mercato per i suoi prodotti di qualità. La cooperativa sta avviando progetti attivi e innovativi con partner francesi ed europei. Finora l'obiettivo strategico di Unicoque è stato lo sviluppo del territorio e della sovranità alimentare della Francia, ma la cooperativa e i suoi produttori stanno pagando il prezzo di questa strategia 100% francese, a causa di politiche assurde e squilibrate nei confronti dei concorrenti europei".
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Unicoque
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