"Abbiamo appena concluso la campagna della frutta estiva, con un certo ritardo rispetto alle previsioni iniziali e risultati di mercato che purtroppo erodono sempre più la marginalità dei produttori, a fronte di costi di produzione sempre più elevati. La Sicilia sta affrontando il problema serissimo dei cambiamenti climatici. In particolare, nella piana di Catania non piove - in modo che le piante possano trarne beneficio - da oltre un anno, mentre al contrario nella fertile Piana di Licata, piogge torrenziali si sono abbattute su coltivazioni e serre invase dall'acqua, producendo danni quantificabili in milioni di euro". A dichiararlo è Giovanni Scavo, responsabile commerciale della cooperativa siciliana Il Girasole.
La Cooperativa Il Girasole è una realtà siciliana in crescita, situata alle pendici dell'Etna, nella zona industriale di Paternò (CT). L'impresa si estende su una superficie coperta di circa 3.500 mq, oltre a celle frigorifere che consentono lo stoccaggio di circa 600 tonnellate e la rotazione di ulteriori 300 tonnellate di prodotto. La cooperativa può contare su 500 ettari di agrumeti, coltivati con varietà precoci, medie e tardive, e ricadenti negli areali di produzione dell'arancia rossa di Sicilia IGP.
Le principali sono navel, tarocco, moro e sanguinello, i limoni, le clementine nova e il mandarino Tardivo di Ciaculli. Per quanto riguarda la frutta estiva, figurano pesche, nettarine e pere coscia. Ulteriori 100 ettari di superficie ospitano coltivazioni di: drupacee (pesche/nettarine) nei territori situati tra le province di Caltanissetta e Agrigento, e pere coscia coltivate tra Bronte e Maniace.
"Partiremo con la campagna agrumi a polpa bionda - spiega Giovanni Scavo - la prossima settimana. Le previsioni, al momento, sono difficili. Nessuno è in grado di decifrare in modo preciso la situazione, considerate le variabili in campo determinate da una serie di concause, tra cui il clima è quella meno prevedibile. La pezzatura c'è e anche i volumi. Emerge però un divario tra le grandi aziende strutturate che dispongono di risorse e le aziende che a stento arrivano a coprire i costi di produzione. Tale differenza sta diventando sempre più marcata, negli ultimi anni, e si ripercuote sulle possibilità delle imprese di pagare fattori produttivi essenziali, come l'irrigazione. Ne consegue che la campagna agrumicola non evidenzierà nessun problema di volumi né di pezzature per gli impianti a cui non è mancata l'acqua. Circostanza che, per chi non è riuscito a irrigare, determinerà invece quantitativi di frutti più o meno piccoli, medi o non idonei alla commercializzazione".
Sul piano internazionale, i cambiamenti climatici interessano anche i maggiori paesi produttori di arance a polpa bionda. I raccolti in Brasile, il principale Paese esportatore a livello mondiale, sono ai minimi storici e si prevede un ulteriore calo dei volumi produttivi. In un quadro del genere, anche sul versante dei trasformati il mercato fa fatica ad assorbire l'aumento dei costi del succo di arancia, determinato, anche qui, da una serie di fattori e da un quadro internazionale con volumi mondiali (da Usa, Messico e Brasile) di succo di arance bionde inferiori del 60% rispetto al solito.
Il calendario commerciale de Il Girasole abbraccia tutto l'anno, tra varietà precoci e tardive. Tra i canali commerciali: la grande distribuzione organizzata in Italia e all'estero, dove la presenza del marchio cresce di anno in anno, soprattutto in Germania, Francia, Paesi Bassi,
Per maggiori informazioni:
Il Girasole Soc. Coop.
VIA Francesco Petrarca, 51
95047 Paternò (CT) - Italy
(+39) 095 623381
Giovanni Scavo (+39) 337 950 732
Serena Scavo (+39) 3474242478
[email protected]
www.ilgirasolearance.com