Nel fervore che caratterizza il passaggio tra la fine di ottobre e l'alba di novembre, le zucche, sia quelle destinate al consumo alimentare sia quelle adibite a decorazioni, diventano protagoniste indiscusse. Questo periodo assume un'importanza crescente, riflettendo una tendenza che, seguendo l'esempio statunitense, sta prendendo sempre più piede anche nel contesto italiano, trasformandosi in un appuntamento festivo particolarmente avvertito dalla popolazione. Giuseppe Ventura de La Zucca Rossa, con sede al Centro Agro Alimentare di Napoli-CAAN e specializzata nella vendita di zucche e carciofi, sottolinea con orgoglio il successo ottenuto nell'incontrare pienamente le esigenze della clientela, in questo periodo di alta domanda.
"Per le zucche da consumo fresco e ornamentali, il periodo di fine ottobre/inizio novembre è sempre molto movimentato. Diciamo che, come in America, anche qui in Italia sta diventando una festa molto sentita. Noi abbiamo lavorato bene e siamo riusciti a soddisfare tutti i nostri clienti. In realtà, è da settembre che registriamo un buon andamento per questo prodotto, che arriva da Basilicata in primis, ma anche da Puglia e Campania. Quest'anno, le zucche sono davvero soddisfacenti in termini di qualità".
Settembre e ottobre, secondo il grossista, sono stati due mesi di cui "proprio non ci si può lamentare". "Dai volumi che abbiamo movimentato, saremmo ingrati nel dire che non sia stato un periodo roseo per la vendita. Le zucche ornamentali hanno registrato una quotazione di 0,75-1,00 euro/kg, mentre quelle da consumo si sono mantenute su un livello di 0,40-0,60 euro/kg", continua Ventura. La stagione continuerà almeno fino a fine anno, seppur con ritmi più calmi. Dal 2025 inizieranno le importazioni da Egitto, Marocco e Tunisia.
Carciofi
"La nostra campagna di vendita è iniziata nell'ultima settimana di agosto, con il prodotto importato dalla Francia, poi siamo passati ai carciofi nazionali. Al momento lavoriamo con il prodotto della Puglia, che si mostra di buona qualità e che la fa da padrone presso il nostro posteggio. A causa di una scarsa resa, dovuta a temperature non idonee in fase di crescita del prodotto, i carciofi pugliesi continuano a registrare un livello alto di prezzo sia all'origine sia alla vendita. Se non si raggiungerà un prezzo di circa 0,40-0,50 euro a capolino, il consumo non mostrerà le giuste perfomance", conclude Ventura.
Foto articolo fornite da Giuseppe Ventura
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