"Il mercato comincia a vivacizzarsi, in questo momento. Soprattutto la passata di pomodoro registra le maggiori richieste, a prezzi che sono in equilibrio con quanto ci aspettavamo. Utile sottolineare che in tale direzione sono del parere che il prezzo equo sia quello che consente a tutti gli attori della filiera (agricoltori, trasformatori e distributori) di coprire i costi sostenuti. Condizione indispensabile affinché sia garantito il rispetto del personale che opera all'interno della filiera e parimenti ogni politica di cui siamo fautori sul versante della sostenibilità etica e ambientale". Così dichiara Filippo Torrente, alla guida dell'omonima azienda familiare, giunta alla terza generazione di imprenditori.
La Torrente è una delle più grandi industrie conserviere del Sud Italia, il cui marchio identifica un'ampia gamma di trasformati di pomodoro 100% italiano, ottenuti sia da agricoltura biologica che convenzionale. Sono circa 80 le referenze di pomodoro, proposte in varie lavorazioni e formati, tra pomodorini interi, pelati, passata e a filetti, sughi pronti nei gusti della tradizione mediterranea, e una linea premium dedicata agli specializzati di alta gamma. Tali referenze sono ottenute attraverso la trasformazione di oltre 10 varietà di pomodoro, tra cui il rosso lungo e tondo, i pomodorini gialli, San Marzano dell'agro sarnese-nocerino, Pomodorino del Piennolo del Vesuvio, il corbarino, i pomodorini di collina.
"Dopo mesi di incertezza, dovuta a stime fuorvianti circa i maggiori volumi lavorati di pomodoro da industria, la situazione a fine campagna 2024 comincia a delinearsi più chiaramente. Le industrie, terminate le scorte della campagna precedente, hanno iniziato a commercializzare le nuove produzioni, con quotazioni di mercato e richieste a scaffale che vedono in pole position la passata di pomodoro. Rispetto alle previsioni iniziali, il bilancio sui volumi tende al ribasso e i prezzi, di conseguenza, virano al rialzo. Le condizioni climatiche incerte, con situazioni problematiche non solo al nord Italia ma anche nelle regioni meridionali, hanno generato un calo dei volumi di circa il 3% nel 2024 rispetto al 2023, a dispetto delle iniziali aspettative di incremento produttivo. Diversa la situazione in Spagna e in Portogallo, paesi che hanno fatto registrare l'aumento della produzione europea da 10,5 a 11 milioni di tonnellate".
La Torrente realizza l'85% del suo fatturato sul mercato italiano; per quanto riguarda l'export, il marchio è presente in Spagna, Regno Unito, Belgio, Svezia, Stati Uniti, Canada, Giappone e India. L'azienda è dotata delle certificazioni più accreditate a livello internazionale e dispone di uno stabilimento di 15.000 metri quadri, 4 linee di produzione e due stabilimenti per lo stoccaggio dei prodotti di circa 80.000 metri quadri. Tra i progetti in fase di realizzazione entro il 2024, c'è l'inaugurazione del nuovo stabilimento di 34mila mq, di cui 16mila mq coperti. L'obiettivo è potenziare la capacità produttiva, con volumi che si attestano oltre le centomila tonnellate di pomodoro trasformato.
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La Torrente Srl
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