"La stagione del mango siciliano 2024 si è conclusa da pochi giorni, almeno per la nostra azienda, e con una discreta soddisfazione, possiamo aggiungere". È così che esordisce Vincenzo Amata, titolare della Papamango, azienda specializzata nella coltivazione di questo frutto esotico.
Vincenzo Amata
"L'inverno mite e la primavera relativamente calda – aggiunge Amata – hanno favorito la produzione sul piano qualitativo, che si è presentata con ampio anticipo, di circa 20 giorni, rispetto alla normale maturazione che si ottiene nel nostro areale. Qui le cultivar sono diverse, ma è la varietà Glenn la più precoce che quest'anno abbiamo potuto iniziare a raccogliere fin da metà luglio. La varietà Kensington Pride, invece è quella più diffusa e anche questa si è potuta raccogliere già ai primissimi di agosto, mentre di solito matura verso fine agosto".
"L'anticipazione trova, come già accennato, origine nelle condizioni meteo molto favorevoli e grazie all'assenza di fenomeni climatici avversi – spiega il produttore – L'accrescimento dei frutti è stato armonico, con un risultato finale molto apprezzabile, sia in termini estetici sia per sapore e consistenza. Il progressivo miglioramento della qualità complessiva dei nostri manghi, negli anni, è dovuto a un affinamento della gestione agronomica in campo. Facciamo tesoro dell'ottimo equilibrio delle piante che abbiamo raggiunto e che si riflette nella lunga shelf-life (LSL) dei frutti. Molto della commercializzazione del mango, infatti, si gioca nella tempistica in post harvest, proprio per le particolari esigenze della logistica che questo frutto richiede".
"Per una maggiore valorizzazione del prodotto, puntiamo su una raccolta al giusto punto di maturazione – rivela Amata – Anche se in genere si tende a staccare il frutto un po' prima, per evitare inestetismi o difetti da over-ripening. L'anno scorso, non essendo in grado di mantenere il patto di qualità coi nostri partner commerciali a causa di una serie di problemi climatici che hanno deprezzato il nostro prodotto, abbiamo preferito conferire l'intera produzione all'industria di trasformazione. Non abbiamo vie di mezzo: o la qualità è certificata Papamango, o ci ritiriamo dall'agone della commercializzazione".
"Quest'anno, come già detto - conclude l'esperto - abbiamo avuto una qualità produttiva davvero al di sopra di ogni più rosea aspettativa, forse la migliore di sempre, per cui ci sono state anche discrete soddisfazioni economiche. Il prezzo medio alla produzione del mango è andato dai 4,70 ai 5,50 euro al kg. I nostri partner commerciali sono stati molto contenti e, oltre al centro nord Italia, abbiamo esportato piccole partite di merce anche verso la Confederazione elvetica. D'altra parte, la nostra è una produzione piuttosto limitata, di circa 30 t annue in media. La nostra campagna 2024 è terminata una decina di giorni fa, con le varietà Keitt e Kent. L'auspicio, per evitare la polverizzazione dell'offerta, sarebbe quello di costituire una rete di piccoli produttori che, condividendo gli stessi disciplinari produttivi, possa essere maggiormente incisiva sui mercati".
Per maggiori informazioni:
Azienda Agr. Bianco Rosalia
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