L'annata non sarà ricordata fra le più abbondanti, anzi; ma almeno calibri e qualità dei marroni sono di alto livello. Lo sottolinea Ombretta Farneti, presidente dell'Associazione Marrone dolce di Pieve di Rivoschio (Forlì-Cesena), tracciando un bilancio al termine della commercializzazione.
"La siccità estiva ha bloccato la crescita dei marroni - esordisce la presidente - e dentro ai ricci solo uno è stato portato avanti nella crescita. Poi le piogge di settembre hanno contribuito a far crescere di calibro i marroni rimasti. Il risultato è stato un raccolto in calo del 30%, ma con frutti molto dolci e concentrati".
Un altro problema è stato dato dalle cidie, che hanno colpito una parte dei marroni. Dal punto di vista quantitativo, i castagneti sono ancora ben lontani dal produrre quanto 15 anni fa, prima dell'arrivo della vespa cinese.
Gli associati al consorzio sono una trentina e hanno concordato un prezzo medio, attorno ai 6 euro/kg. Chi aveva calibri molto elevati è arrivato anche a 7 euro al kg. "In molti casi, le nostre produzioni vengono prenotate dai clienti l'anno prima, e infatti non abbiamo mai prodotto invenduto".
Pieve di Rivoschio è una piccola località in provincia di Forlì-Cesena che, dal punto di vista frutticolo, si distingue per la coltivazione dei marroni. "Senza gli agricoltori, la collina e la montagna rischiano di morire - conclude - e credo che chi rimane in questi territori debba essere facilitato e favorito, non ostacolato. Ad esempio la burocrazia è uno di quegli aspetti che ci mette in crisi".
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Ass. Marrone Dolce
di Pieve di Rivoschio
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