In uno scenario globale sempre più competitivo, l'industria colombiana dei mirtilli sta cercando di guadagnarsi spazio, grazie a un prodotto unico che punta su gusto, consistenza e sostenibilità. "Ci concentriamo sulla qualità, non sui calibri", afferma Juan Guillermo González, direttore generale della Elite Blu, parlando dell'approccio che sta consentendo alla sua azienda di distinguersi in un mercato guidato da giganti come Perù e Cile.
Juan Guillermo González, direttore generale della Elite Blu.
Con soli 700 ettari coltivati, la nascente industria colombiana dei mirtilli ha sviluppato delle strategie innovative per competere a livello globale. Elite Blu, con i suoi 100 ettari di colture idroponiche in serra, non solo garantisce una produzione costante per tutto l'anno, ma sta anche ottenendo rese superiori a 25-30 tonnellate per ettaro. Queste cifre, possibili grazie all'implementazione di tecnologie di irrigazione efficienti e all'uso dell'acqua piovana, hanno portato a una riduzione del 40% dei trattamenti con fungicidi e agrofarmaci, posizionando così i mirtilli colombiani come un'opzione sostenibile e di alta qualità.
Serre con sistemi idroponici.
Oltre al suo impegno per l'ambiente, la Elite Blu si distingue anche per una forte responsabilità sociale. Il 60% dei suoi 675 dipendenti sono donne capofamiglia e il 35% sono giovani provenienti da aree rurali. L'azienda sta quindi guidando lo sviluppo economico delle comunità agricole. "Vogliamo che le aree rurali vedano l'agricoltura come un'opportunità, non un obbligo", afferma González. Ci sono anche iniziative per l'istruzione dei figli dei dipendenti e il miglioramento delle infrastrutture locali.
Tuttavia, la concorrenza è agguerrita. Quest'anno, i prezzi dei mirtilli sono scesi del 25-30%, influenzati dall'abbondante offerta da mercati come il Perù. Gli Stati Uniti rimangono la destinazione principale per il 90% delle esportazioni colombiane, seguiti da Europa e Asia. Nonostante il calo dei prezzi, Elite Blu prevede una crescita del 30% del suo areale entro il 2025, con un forte impegno per l'innovazione in nuove varietà e lo sviluppo di mercati di nicchia incentrati sul sapore. L'azienda punta a esportare tra 400 e 500 tonnellate di mirtilli nel 2024.
Ci sono stati degli ostacoli lungo il cammino. I problemi con le infrastrutture portuali e il trasporto refrigerato in Colombia rendono le esportazioni più difficili, e le fluttuazioni climatiche aggiungono incertezza. "Nonostante tutto questo, crediamo che il gusto unico e la qualità della nostra frutta, coltivata ad altitudini elevate, ci consentiranno di differenziarci", afferma Gonzalez.
Elite Blu non solo sta trasformando il settore agricolo colombiano, ma sta anche ridefinendo le possibilità di un'industria emergente, dimostrando che, in un mercato saturo, sostenibilità, innovazione e impegno sociale sono strumenti potenti quando si compete a livello globale.
Per maggiori informazioni:
Juan Guillermo González
Elite Blu
[email protected]
www.osom.com.co