"La campagna agrumi in corso continua a pagare lo scotto dei cambiamenti climatici. Dopo la delicata frase della produzione in campo, anche in fase di raccolta/commercializzazione il prodotto paga un prezzo alto. I frutti non hanno la giusta 'tenuta', a causa del susseguirsi di agenti esterni che hanno colpito sul nascere i piccoli frutticini. Frutti 'maltrattati' da vari agenti esogeni (cenere lavica, siccità prolungata, piogge copiose, elevata umidità) che si sono susseguiti durante la delicata fase produttiva. Il risultato è che, in fase di commercializzazione, le contestazioni da parte della grande distribuzione organizzata delle partite arrivate a destinazione - soprattutto per via della marcescenza degli agrumi - sono all'ordine del giorno". Così Salvatore Imbesi menager della Agrumi-Gel, noto marchio siciliano specializzato nella trasformazione di agrumi, melograno, ficodindia e frutta estiva, analizza l'attuale situazione della campagna agrumicola.
Lorena Smerlo, Salvatore Imbesi e Azzurra Gugliotta
"Ad agosto, l'Etna è tornato a farsi sentire - spiega Salvatore Imbesi - con una nuova attività parossistica dopo una persistente siccità che ancora oggi insiste soprattutto nell'areale alle pendici del vulcano. La cenere caduta sui frutti ha creato delle ferite che, soprattutto per gli agrumi, in qualsiasi fase di sviluppo si trovino, possono essere compromessi a causa dell'impatto meccanico delle particelle, piccole o grandi che siano. La cenere sottilissima sui frutti si arroventa con il sole, mentre il vento fa sfregare tra di loro gli agrumi, provocando sulla buccia delle escoriazioni. Tali ferite danneggiano lo strato di oli essenziali che protegge il frutto, che a quel punto è soggetto a marcescenza una volta staccato dall'albero".
"Non solo la cenere vulcanica; ad aggravare la situazione, ci sono le piogge dell'ultimo periodo. I livelli di umidità elevata hanno favorito la marcescenza dei frutti. Pertanto non solo il segmento del fresco, ma anche la campagna di trasformazione in corso delle arance bionde si scontra con le problematiche appena descritte, con agrumi danneggiati che non sono idonei nemmeno alla trasformazione industriale. Si rileva appunto come detto prima il deperimento e la rapida marcescenza degli agrumi appena staccati dall'albero".
Sul piano commerciale, emerge sui mercati internazionali la carenza di arancia bionda a causa della drastica riduzione dei volumi nei maggiori paesi produttori d'oltreoceano. Per quanto riguarda il succo di limone italiano, invece, permangono le difficoltà di prezzo al ribasso, che hanno condizionato anche la campagna precedente. Ciò in conseguenza delle quotazioni ai minimi storici del succo argentino".
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