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CSO Italy

Agrumi, l'Italia di fatto è un Paese importatore

Mediamente l'Italia esporta meno del 10% della produzione di agrumi. Le esportazioni di agrumi si attestano mediamente su circa 200mila tonnellate ogni anno, ma se fino alla stagione 2021/20 il trend era in calo, recentemente si sta assistendo a una ripresa delle movimentazioni. Nella stagione 2023/24 le spedizioni sono aumentate rispetto alla campagna precedente con circa 218mila tonnellate, il 13% in più, un volume che ritorna simile alle campagne 2019/20 e 2020/21. È cresciuto anche il valore (+12%), raggiungendo 270 milioni di euro, con un prezzo medio che si è mantenuto sostanzialmente stabile sulla campagna precedente, tra i più alti dell'ultimo quinquennio.

L'Italia esporta prevalentemente in Unione europea: nell'ultima stagione, ben oltre l'80% è stato destinato verso questi Paesi. La Germania si conferma il nostro principale mercato di sbocco, assorbendo quasi il 30% dell'export italiano equivalente a circa 60.000 tonnellate, il 14% in più della precedente campagna. Con distacco troviamo i quantitativi inviati in Francia, pari a 30.000 tonnellate, in aumento del 15% sul periodo precedente. Sempre all'interno della macro area dei Paesi comunitari, abbiamo inviato oltre 23.000 tonnellate in Austria, anche in questo caso con volumi in incremento (+11%), e circa 14.500 tonnellate in Polonia (+27%). Al di fuori dell'Ue, l'Italia ha destinato circa il 16% dell'export complessivo ai Paesi dell'Europa extra-Ue: si è trattato di circa 34.000 tonnellate. Il primo Paese di destinazione è la vicina Svizzera che in quest'ultima stagione ha assorbito il 10% del totale con oltre 22.000 tonnellate, ma il 6% in meno rispetto alla stagione 2022/23. Secondariamente troviamo le movimentazioni verso il Regno Unito con 4.200 tonnellate, in crescita sulla stagione precedente. Seppur con volumi minori si segnala la maggiore presenza in Albania; in contrazione i volumi inviati in Norvegia, mentre si mantengono discreti quelli verso l'Ucraina.

L'Italia di fatto è un Paese importatore, nonostante la lunga tradizione produttiva. Le importazioni infatti sono praticamente il doppio dell'export, con quasi 420mila tonnellate l'anno nel periodo 2019-2023. Durante l'annata 2023 gli ingressi di merce estera sono scesi su circa 375mila tonnellate, il 6% in meno rispetto alla stagione 2022, ma il valore, con quasi 400 milioni di euro, è salito del 15% sull'annata scorsa, merito del prezzo medio che incrementa del 22%.

La maggior parte del prodotto estero in arrivo in Italia proviene dai Paesi dell'Ue, mediamente circa 266mila tonnellate nell'ultimo quinquennio; nel corso del 2023 i volumi in arrivo sono scesi a 230mila tonnellate (-18% rispetto al 2022). Il principale fornitore è la Spagna, da cui, l'Italia ha assorbito 143mila tonnellate nel 2023, ma in calo del 33% se paragonato con la campagna 2022. A seguire, con deciso distacco, troviamo le importazioni triangolate che arrivano dai Paesi Bassi, con oltre 32.000 tonnellate, +13% rispetto a quelli dell'annata precedente. Durante il 2023 maggiore presenza su mercato italiano di agrumi provenienti dalla Grecia, circa 23.000 tonnellate, più del doppio rispetto all'anno precedente e un peso passato da 2 al 6% del totale. Altre rilevanti importazioni provengono dai Paesi africani, circa 120mila tonnellate nel 2023, il quantitativo più alto dal 2019, +44% rispetto all'annata antecedente. Il primo fornitore in questo caso rimane il Sudafrica, durante l'ultimo anno con più di 78.000 tonnellate, un volume più alto del 17% sulla stagione scorsa e simile all'annata 2021; in deciso aumento anche gli arrivi dall'Egitto con quasi 40.000 tonnellate, oltre il doppio sulla stagione 2022 e i più alti del recente passato. Al contrario, le importazioni dal Sud America sono in calo, nel 2023 solo 15.700 tonnellate, -42%, di origine in prevalenza argentina.

Dal quadro emerge che il nostro principale competitor rimane la Spagna sia per la sua propensione all'export che per le produzioni raccolte; all'anno mediamente questo Paese esporta oltre 3 milioni di tonnellate di agrumi (media ultimo quinquennio); durante l'annata 2023 le esportazioni complessive sono state, però, inferiori del 17% rispetto al più elevato 2022. La Germania è la principale destinazione degli agrumi spagnoli e durante l'annata 2023 ha assorbito circa 870mila tonnellate, il volume risulta tra i più bassi del recente passato, -11% rispetto al quantitativo inviato nel 2022. La Francia è la seconda destinazione in ordine di importanza, con circa 650mila tonnellate nel 2023, rispetto alla campagna antecedente le spedizioni sono state peggiori di quindici punti percentuali. Al terzo posto si confermano le movimentazioni verso il Regno Unito, 245mila tonnellate nel 2023, contro una media di circa 260mila nel recente passato. A seguire l'export indirizzato in Polonia, con quasi 165mila tonnellate, anch'essa con un andamento in flessione nel corso delle ultime stagioni.

Attualmente in Italia la campagna è nel vivo della commercializzazione in quanto le raccolte sono iniziate in anticipo rispetto alle ultime stagioni che vedevano partenze sempre più posticipate, a causa del clima eccessivamente caldo. La qualità delle produzioni è eccellente sia per grado Brix, ottimale, sia per tenuta e colore del frutto. I volumi in raccolta sembrano essere inferiori alla passata campagna sia per clementine che per arance e prevalgono i calibri piccoli; le quotazioni, invece, ben sostenute. Molte le richieste dall'estero e tanto prodotto viene indirizzato in Germania, che attualmente si sta rivolgendo al mercato italiano in seguito ai gravi problemi subiti dalla Spagna.

Fonte: CSO Italy per FreshPlaza.IT

Data di pubblicazione: