La stagione del mango egiziano si è conclusa all'inizio di novembre. Parte degli esportatori ha espresso giudizi contrastanti dovuti all'andamento particolarmente movimentato. Da parte sua, Mahmod Allam, Ceo di Citrus Agro, dà una valutazione positiva, elogiandola come una stagione "di grande successo".
La stagione è iniziata con un volume di produzione elevato, stimato da fonti del settore a 2 milioni di tonnellate su 100mila ettari. Durante la campagna diversi esportatori hanno lamentato un calo dei prezzi dovuto al surplus produttivo. Il calo dei prezzi si è verificato nella fase iniziale della campagna, con una diminuzione di circa il 15% rispetto all'inizio della stagione precedente.
Tuttavia, Allam riferisce che la campagna si è conclusa con una nota positiva e i prezzi ottenuti per il mango egiziano sono soddisfacenti. "Il volume è importante, ma le destinazioni del mango egiziano sono numerose e diversificate. I mercati della Russia e del Golfo hanno acquistato grandi quantitativi verso il finale di stagione, migliorando le quotazioni".
La gamma dei prezzi è stata effettivamente irregolare durante la campagna, come riferisce Allam: "I prezzi medi sono stati compresi tra 700 e 1400 dollari FOB per tonnellata. In media, si sono attestati sullo stesso livello della stagione precedente. Nonostante l'abbondante offerta, la domanda c'è stata".
Secondo Allam, la domanda di mango egiziano è arrivata soprattutto dalla Russia, che ne ha importato grandi volumi. "Le esportazioni verso la Russia sono state costanti e sono aumentate notevolmente verso la fine della stagione. Gli ordini provenivano soprattutto dai supermercati".
"L'estate ha portato anche una forte domanda dai Paesi del Golfo, dove il mango è molto consumato quando il clima è caldo. Mi riferisco soprattutto all'Arabia Saudita, una destinazione tradizionale per il frutto egiziano".
"Abbiamo esportato molto anche in Europa, soprattutto nei Paesi Bassi attraverso il porto di Rotterdam", aggiunge l'esportatore.
Inoltre, in questa stagione la produzione massiccia ha aiutato l'Egitto a dominare le esportazioni verso vari mercati minori. Secondo Allam, "il Marocco è stata una delle destinazioni che si sono distinte". Nel frattempo in Africa occidentale gli esportatori hanno avuto una stagione difficile. Un esportatore senegalese ha riferito di una forte concorrenza con l'Egitto e ha affermato che in Marocco è arrivato un numero decisamente inferiore di mango senegalesi e che è stato sostituito da frutti egiziani.
I produttori egiziani sono stati aiutati da un netto miglioramento della qualità rispetto alla campagna precedente. Ayman Hamouda, direttore dell'Istituto di ricerca sull'orticoltura de Il Cairo, ha dichiarato al quotidiano egiziano Al Ahram: "Quest'anno non ci sono stati problemi significativi per i raccolti, in contrasto con le sfide affrontate negli anni precedenti a causa dei cambiamenti climatici e delle condizioni meteorologiche avverse".
Il surplus di produzione si spiega con l'aumento delle superfici coltivate e con condizioni climatiche più favorevoli. Hussein Abu Saddam, presidente dell'Unione degli agricoltori, in una dichiarazione ad Al Ahram, attribuisce l'aumento della produzione a "una fioritura precoce che ha preceduto le ondate di caldo di quest'anno, migliorando così la resistenza degli alberi".
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