Iscriviti alla nostra newsletter giornaliera e tieniti aggiornato sulle ultime notizie!

Iscriviti Sono già iscritto

State utilizzando un software che blocca le nostre pubblicità (cosiddetto adblocker).

Dato che forniamo le notizie gratuitamente, contiamo sui ricavi dei nostri banner. Vi preghiamo quindi di disabilitare il vostro software di disabilitazione dei banner e di ricaricare la pagina per continuare a utilizzare questo sito.
Grazie!

Clicca qui per una guida alla disattivazione del tuo sistema software che blocca le inserzioni pubblicitarie.

Sign up for our daily Newsletter and stay up to date with all the latest news!

Registrazione I am already a subscriber

Freddo e primi fiocchi di neve al Sud: l'ortofrutta se ne avvantaggia

Nel weekend appena trascorso, anche sulle regioni Centro-Meridionali è giunta aria fredda, facendo scendere le temperature in picchiata ovunque e portando la prima neve a quote di alta collina.

Dal clima mite e soleggiato degli ultimi giorni si è dunque presto passati a un rigido e improvviso scenario invernale. Primi fiocchi in Puglia, sul Gargano e sui monti Dauni, con gragnola fino a Bari e in altri territori interni della provincia. Prime e deboli imbiancate anche in Basilicata, Campania, Molise e altri territori. Ad esempio, la minima di domenica 24 novembre registrata in Basilicata è stata di -4,8°C (Marsicovetere), mentre in Puglia di -3,1°C (Ostuni).

Non si segnalano difficoltà o apprensioni per le coltivazioni ortofrutticole, anche perché in molti si aspettavano e auguravano l'arrivo di temperature più in linea con la stagione, per motivi sia produttivi sia commerciali. Il calo termico, con minime vicine o poco sotto lo zero per un periodo comunque non prolungato, diventa dunque favorevole per ortaggi, verdure e frutta, poiché stimola maggiormente il consumo. Per gli agrumi, l'arrivo del freddo migliora il viraggio dei frutti e consente un aumento del tenore zuccherino. Specie per le clementine, nonostante si registri già un andamento commerciale piuttosto positivo, si assiste quest'anno a una riduzione dei quantitativi sulle piante fino al 40%, causata dalla prolungata siccità. Un calo termico limita poi le irrigazioni di soccorso, ormai molto frequenti anche nei mesi autunnali.

I recenti abbassamenti termici hanno però generato qualche fisiologica problematica da gelo ai carciofi, specie nel nord della Puglia, la cui campagna è già partita in ritardo. Finora il consumo è stato sottotono a causa del clima mite, con prezzi tuttavia elevati. Nelle carciofaie infatti, a causa di un autunno caldo, la frequenza di raccolta si è mostrata più alta del solito.

Tra le altre coltivazioni sensibili alle temperature troppo rigide rientrano le brassiche, che potrebbero però avvantaggiarsi di un rallentamento dello sviluppo e della maturazione, con l'occasione di ravvivare maggiormente il mercato delle verdure invernali, che comunque sta avendo un buon riscontro commerciale, con un'offerta più bassa del previsto.