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Benjamin Laimer - Consorzio VIP

Una mela che sia in grado di creare anche un lifestyle

Non si può mai sapere da dove possa arrivare una buona idea e Benjamin Laimer, nella sua lunga esperienza di responsabile marketing per il Consorzio melicolo VIP, lo sa molto bene. Recatosi recentemente in Giappone per un viaggio di piacere, non ha mancato di riportarne alcune suggestioni molto interessanti.

"Quello che si nota nella società giapponese - dice Benjamin - è il connubio tra il massimo dell'innovazione e valori tradizionali che risalgono a secoli fa. Mi ha colpito la loro filosofia del qui e ora, cioè la capacità di cogliere l'essenza di ogni momento e di viverla pienamente. Per quanto riguarda la frutta, è prodigioso il livello di cura e attenzione al dettaglio che conduce alcuni produttori a specializzarsi in prodotti, come ad esempio il melone, i cui singoli esemplari giungono a ottenere quotazioni di mercato inimmaginabili in qualunque altra parte del mondo".

Questa esperienza ha confermato Benjamin nelle sue convinzioni: "Da anni sono del parere che dobbiamo portare il nostro prodotto mela su un altro livello. Dalla percezione banale di una commodity di frutta, la mela può essere rivisitata in qualcosa di prezioso, portandola su un livello sensoriale, in cui consumare un frutto diventi coinvolgente e identitario. La mela è un prodotto tanto apparentemente banale, quanto in realtà ricco di sfaccettature: partendo dalle piccole cose, si possono restituire al consumatore un'emozione e un valore percepiti molto più grandi. Se però vogliamo ottenere questo, dobbiamo garantire una qualità e un valore intrinseco del frutto che siano di costante elevato livello. Perciò abbiamo introdotto nel nostro assortimento diverse varietà club di mela che ci hanno consentito di interloquire in maniera estremamente soddisfacente con un consumatore che ha cambiato pelle. Oggi noi partiamo con il prodotto, ma finiamo con il suo posizionamento: vogliamo trasmettere al consumatore giovane la sensazione di appartenere a una community che si identifica con un dato prodotto, una mela che sia in grado di creare anche un lifestyle".

Benjmin Laimer insieme al direttore generale del consorzio VIP, Martin Pinzger.

Guardando un po' alla storia della melicoltura, non c'è dubbio che la Pink Lady abbia fatto da apripista. "Proprio come i coltivatori giapponesi curano ogni singola pianta per ottenere frutti distintivi, anche noi abbiamo capito che in ogni campagna o riesci a distinguerti oppure non ha senso nulla che tu possa creare da un punto di vista della comunicazione. Noi abbiamo puntato su due fronti: la sensorialità, mostrando che la melicoltura dell'Alto Adige ha preso come modello il mondo del vino: in secondo luogo, la capacità di proporre al consumatore un'esperienza in cui riconoscersi. Ritengo che oggi possiamo e dobbiamo lavorare con l'assortimento che abbiamo costruito negli ultimi anni e che non avrebbe senso ampliare ulteriormente, per non diluire il valore intrinseco delle mele che già proponiamo sul mercato".