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Intervista a Luca Zaglio, direttore generale di Melinda, APOT, La Trentina

"Ortofrutta: serve cambiare punto di vista"

"In passato ho lavorato in tutti i settori: primario, secondario e terziario. Questo è stato fonte di forte crescita professionale, mi ha consentito di conoscere tutti gli anelli delle filiere, in diversi comparti". Ad affermarlo è Luca Zaglio, direttore generale di Melinda, APOT, La Trentina. Originario di Milano, una laurea in ingegneria gestionale, nel corso della sua carriera ha lavorato in diversi settori: food, enti certificatori, packaging alimentare e meccanica.

"L'ortofrutta deve affrontare velocemente alcuni cambiamenti, guardando al futuro con fiducia e soprattutto coraggio: il coraggio di ripensare ad alcune consuetudini, il coraggio di mutare, quando necessario, soprattutto di fronte a un contesto così dinamico: mi riferisco al mercato, ovviamente, ma anche alle numerose criticità come il cambiamento climatico, le fitopatie e la presenza di quadri normativi spesso lontani dalle vere esigenze dell'industria agroalimentare", dice Zaglio. Che aggiunge: "Oggi il consumatore vuole mele belle a costi sempre più contenuti. Se vogliamo soddisfare queste richieste tutelando al tempo stesso la qualità e il valore delle produzioni dobbiamo sviluppare soluzioni concrete che, tuttavia, necessitano di un vero e proprio cambio di paradigma".

Alla domanda sul ruolo che potrà giocare nel cambiamento l'intelligenza artificiale, Zaglio si mostra prudente e replica: "L'intelligenza artificiale potrebbe costituire un'opportunità ma in ogni caso occorre partire dallo sviluppo di modelli organizzativi e di gestione di sistema nuovi, anche in discontinuità con il passato. Inoltre occorre stimolare un mutamento di prospettiva presso il consumatore privilegiando, nel comparto frutta, una logica del valore in alternativa a una logica di prezzo".

E ancora: "Oggi servono lavoro, costanza, impegno e continuità per permettere al settore di definire una base comune dalla quale partire per trovare soluzioni condivise a beneficio in primo luogo di quei comparti che affrontano oggi maggiori difficoltà – come il biologico, ad esempio – di fronte a questioni di enorme portata come, tra le tante, la rivoluzione normativa che investe l'utilizzo dei principi attivi in agricoltura".