Le festività natalizie sono alle porte e gli operatori iniziano a prepararsi al fisiologico incremento degli ordinativi già dalla prima settimana di dicembre, per gestire e programmare al meglio le forniture nel periodo dell'anno più atteso per le vendite di ortofrutta, in cui, appunto, si registra di solito una forte crescita della domanda.
"A Natale gli Italiani non rinunciano al piacere della tavola. Certo, le abitudini di acquisto sono mutate, negli ultimi anni, a causa dell'inflazione e delle incertezze geopolitiche e socioeconomiche, ma queste ricorrenze diventano sempre occasione per valorizzare tutti quei prodotti agroalimentari tipici dei diversi territori. I buyer iniziano a farsi timidamente avanti per gli scarichi delle prossime settimane; bene anche i rapporti con l'estero". Così commenta Giacomo Suglia, presidente di Apeo (Associazione Produttori Esportatori Ortofrutticoli) e vicepresidente di Fruitimprese, nel fornire il sentiment a ridosso delle festività.
Giacomo Suglia
E aggiunge: "I prezzi della frutta e della verdura non accennano a rallentare, complice soprattutto un'offerta ortofrutticola più scarsa degli anni precedenti, dovuta a un andamento climatico asciutto e torrido, che ha ridotto sia le rese sia la programmazione durante la messa a dimora degli impianti autunno-vernini. Veniamo da una campagna estiva abbastanza positiva e remunerativa per molte referenze, come fragole, drupacee e altro. C'è chi tiene stoccati in cella ancora quantitativi di uve bianche, rosse e nere seedless e tradizionali, così da poter garantire ai clienti forniture per le imminenti festività, ma i volumi sono davvero limitati, dopo una stagione record".
Il Natale dei consumi
"Le nostre previsioni rimangono positive, nonostante il contesto rimanga piuttosto fragile, ma in netto miglioramento rispetto al recente passato. C'è maggiore attenzione, con consumi più oculati del solito. A ridursi è proprio lo spreco alimentare, complici le quotazioni rincarate. La frenata dell'inflazione, l'arrivo della tredicesima, i diversi tagli dei tassi di interesse voluti dalla BCE durante l'anno, non fanno altro che rafforzare la fiducia sul fronte dei consumi. Il 2025 si prevede comunque impegnativo, con altre e nuove sfide da affrontare, primi fra tutti gli impatti degli eventi climatici sulle nostre produzioni".