Più che il cambiamento climatico, forse poté la rimozione di alcuni principi attivi: è quanto si potrebbe concludere per la recente recrudescenza di una patologia fungina, la Glomerella Leaf Spot (GLS), fino a pochi anni fa - secondo quanto riportato dal gruppo di lavoro Fitopatologia del Centro di ricerca Laimburg - limitata a singole regioni di coltivazione delle mele subtropicali in Sud America, nel sud-est degli Stati Uniti e in Cina. Nel 2019, questa patologia è stata rilevata per la prima volta nella regione italiana dell'Emilia-Romagna. Nel 2020 sono stati osservati per la prima volta i sintomi della malattia anche in meleti dell'Alto Adige.
Evoluzione nel Nord Italia
All'inizio dell'autunno 2020 è stata osservata una maggiore presenza di macchie fogliari necrotiche in singoli meleti dell'Alto Adige (Fig. 1). In breve tempo si è sviluppata anche una pronunciata clorosi delle foglie (Fig. 2) e nei frutteti colpiti è iniziata una massiccia e precoce caduta delle foglie. Quasi contemporaneamente, sui frutti sono comparse macchie bruno-rossastre della dimensione di una capocchia di spillo (Fig. 3), alcune delle quali leggermente infossate.
Fig 1 - Come primi sintomi della GLS appaiono delle macchie fogliari necrotiche, di colore marrone-violaceo / Fig. 2: In uno stadio avanzato, si sviluppa una pronunciata clorosi delle foglie. / Fig. 3: Le tipiche macchie dei frutti della GLS hanno un diametro di circa uno a tre millimetri, sono di colore bruno-rossastro e possono essere leggermente infossate, qui sulla varietà Golden Delicious.
Spesso si osservava un anello di colore viola (noto anche come alone) intorno al sito di infezione (Fig. 4). Entro un mese dalla comparsa delle prime macchie fogliari, gli alberi mostravano una defogliazione quasi completa (Fig. 5).
Fig. 4 - Prima che si sviluppi il colore rosso della copertura, spesso compare un anello (anche detto "alone") viola intorno al sito di infezione, qui sulla varietà Rosy Glow(cpvr). / Fig. 5: La GLS è caratterizzata da una precoce, quasi completa defogliazione degli alberi entro poche settimane dalla comparsa delle prime macchie fogliari.
Sebbene i sintomi ricordassero vagamente l'infezione da Alternaria, il gruppo di lavoro Fitopatologia del Centro di Sperimentazione Laimburg ha immediatamente effettuato approfondite analisi di laboratorio per individuare la causa di questo danno, determinando in modo inequivocabile la specie del microorganismo (=Colletotrichum chrysophilum) presente in Alto Adige.
Dopo la prima comparsa della malattia GLS in Alto Adige nel 2020, nel 2021 non si sono registrati casi della patologia in Alto Adige. Nel 2022 è stata osservata solo una comparsa estremamente limitata e localizzata di GLS nei meleti in cui la malattia era già stata rilevata due anni prima. Invece, durante la fine dell'estate e l'inizio dell'autunno del 2023 è osservata un'ampia diffusione di GLS e un notevole allargamento dell'area colpita.
Nelle osservazioni in campo, i sintomi erano più visibili sulle varietà Gala, Granny Smith e Cripps Pink(cpvr)-Rosy Glow(cpvr)-Sekzie(cpvr)/Pink Lady® e Golden Delicious, ma sono state riscontrate macchie sui frutti anche su CivM49(cov)/RedPop®, MC 38(cov)/Crimson Snow®, Ipador(cov)/Giga® e altre varietà. In letteratura, i discendenti da Golden Delicious sono descritti come suscettibili alla GLS, mentre le varietà derivanti da Red Delicious o da Fuji sono considerate tolleranti.
Sebbene la GLS sia presente da qualche decennio in alcune regioni di coltivazione extraeuropee, non esistono informazioni scientificamente affidabili sulle condizioni di infezione e sull'epidemiologia locali, a causa della sua finora limitata diffusione in Europa. Tuttavia, le segnalazioni di rilevamenti di GLS nell'autunno del 2023 in altre aree di produzione di mele italiane, come l'Emilia-Romagna, il Piemonte e occasionalmente il Trentino, indicano una diffusione crescente della patologia.
Sulle cause dell'aumento dell'incidenza nella stagione vegetativa 2023 è possibile formulare solo ipotesi fino all'analisi conclusiva dei dati, ma si può ipotizzare che le precipitazioni abbondanti di fine estate, seguite da temperature costantemente oltre la media annuale, abbiano avuto un impatto significativo sull'incidenza dell'infezione.
Stagione 2024: crescono le preoccupazioni
Secondo alcuni vivaisti, oltre alle ragioni climatiche, un ruolo nella recrudescenza di questa fitopatia potrebbe essere stato giocato dalle regole sempre più restrittive in merito all'utilizzo di alcuni principi attivi in agricoltura.
"Non vorremmo, dopo la maculatura bruna che ha colpito le pere mentre eravamo inermi, vedere la Glomerella attaccare le mele senza poter reagire in alcun modo - dice con viva preoccupazione un operatore dell'Emilia-Romagna - Le piante entrano in un tale stress che spesso, oltre al fogliame, perdono pure i frutti. Quest'anno il fenomeno della cascola, spesso integrale, si è manifestato per la prima volta proprio a ridosso della raccolta, con danni incalcolabili per le imprese agricole. Vedere andare in fumo un'intera annata di lavoro non fa piacere a nessuno. Va trovata rapidamente una soluzione al problema, prima che sia troppo tardi, anche perché come tutte le patologie fungine, anche la Glomerella può trasferirsi molto facilmente da un impianto all'altro".