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OCM ortofrutta a cura di Ri.Nova

Cimice asiatica, la difesa sarà sempre più innovativa

I danni provocati al sistema frutticolo italiano dalla cimice asiatica sono sotto gli occhi dell'intera filiera e alimentano l'interesse per individuare nuove soluzioni al problema.
Se fino ad oggi molto è stato fatto per limitare la diffusione del fitofago tramite il programma nazionale di lotta biologica, è giunto il momento di ragionare su nuove tecniche innovative di difesa e sull'impatto che queste possono avere dal punto di vista della sostenibilità ambientale ma anche socio-economica. La sperimentazione di nuove tecniche è nata dalle esigenze dell'OP Cerere, situata nella provincia di Napoli, che intende sviluppare una strategia innovativa per il controllo sostenibile della specie fitofaga invasiva Halyomorpha halys (o cimice asiatica) in aziende corilicole della Campania.

Obiettivo progetto – AOP GRUPPO VI.VA.
Il progetto di ricerca "Tecniche innovative di difesa biologica per il contrasto alla cimice asiatica – sotto-progetto 09" è stato presentato da AOP Gruppo VI.VA., insieme all'OP CERERE nell'ambito del proprio Programma Operativo 2024 - Reg. 2021/2115 e successive normative attuative, Obiettivo d) Ricerca e Sviluppo.

AOP Gruppo Vi.VA., oltre al progetto di cui sopra, ha sviluppato un corposo programma di ricerca, finalizzato a perseguire in maniera finalizzata e concreta gli obiettivi di sostenibilità e competitività delle OP associate, affinché gli stessi non rappresentino solamente degli enunciati teorici, ma azioni concrete di sviluppo da trasferire alle aziende agricole associate.
Tale programma di ricerca, proposto all'interno del Progetto dal Titolo "Innovazione delle tecniche colturali e miglioramento qualitativo dei prodotti ortofrutticoli dei soci AOP gruppo VI.VA – Acronimo Ricerca Viva", è composto da 11 sotto progetti, indispensabili per affrontare le sfide attuali del settore ortofrutticolo, a cui partecipano 13 OP socie operanti su tutto il territorio nazionale.

Focus attività previste
Il sotto-progetto 09 si focalizza negli areali campani vocati alla corilicoltura per monitorare e controllare, attraverso strategie innovative e sostenibili, la specie fitofaga invasiva Halyomorpha halys.

Il progetto vede protagonista l'OP CERERE, e le unità operative coinvolte sono Astra Innovazione e Sviluppo e il CNR - Istituto per i Sistemi Agricoli e Forestali del Mediterraneo (ISAFoM, Portici Napoli).

Le attività sono partite con il monitoraggio di H. halys, per cui sono stati individuati tre siti, di cui due nella zona del casertano (Teano loc. Bagnonuovo e loc. Via Tranzi) e uno a Saviano, nell'agro nolano.

Sono state utilizzate due tipologie di trappole per il monitoraggio di H. halys:
-Shindo Trap: trappola innovativa che unisce la classica attrazione a feromone con l'attrazione vibrazionale. I segnali vibrazionali sono specifici per il richiamo di H. halys. Inoltre, la presenza di particolari fasce connette la trappola con il suolo, favorendo l'ingresso degli stadi giovanili dell'insetto.

-Trappola Suckling (a tubo): prototipo artigianale che ha dimostrato un'elevata efficacia, grazie al suo orientamento automatico in base alla direzione del vento; ciò permette una diffusione del feromone, ampliandone il raggio di diversi chilometri.

Entrambe le trappole sono state innescate con un feromone di aggregazione potenziato (Pherocon Trencé BMSB DUAL "High Load" lure).

Da una valutazione preliminare, la trappola Suckling sembra capace di attrarre più individui adulti rispetto alla Shindo Trap: questo probabilmente perché il feromone di aggregazione viene più facilmente diffuso nell'ambiente.

La Shindo Trap è invece più efficace nel monitorare le forme giovanili (senza ali), proprio grazie alle fasce che la collegano con il suolo.

Dal punto di vista della gestione agronomica, è importante monitorare sia gli adulti sia le fasi giovanili di H. halys, poiché anche le fasi giovanili sono particolarmente voraci.

Il progetto, che continuerà fino al 31/12/2026, prosegue con un approccio di cattura massale di Halyomorpha halys e una valutazione in campo di nuovi prodotti insetticidi.

Risultati attesi
L'obiettivo del progetto è ridurre l'uso di insetticidi per la corilicoltura campana tramite la rilevazione del numero di interventi e le quantità di prodotto utilizzate per unità di superficie.
Le attività sono finalizzate a determinare la percentuale di riduzione rispetto alla gestione ordinaria. Inoltre, verrà ottimizzato l'utilizzo delle Shindo Trap e delle trappole Suckling per il monitoraggio di H. halys, al fine del corretto posizionamento dei trattamenti insetticidi.
Con il progetto è atteso anche un miglioramento delle rese sia dal punto di vista qualitativo che quantitativo: il risultato si otterrà con la misurazione della percentuale di nocciole con danno da cimiciato e la resa commerciale ottenuta nelle aziende sperimentali, a confronto con le aziende a gestione ordinaria.

I soggetti coinvolti nel progetto
Op Cerere Soc. Coop. è una Organizzazione di Produttori e come tale cerca di offrire ai propri associati una serie di servizi che vanno dai benefici della OCM (Premio Doppia Raccolta, acquisto macchine e attrezzature con agevolazione, etc.) alla partecipazione a fiere nazionali (prossimamente al Macfrut di Rimini), dal monitoraggio su campo (per prevenire le possibili malattie e insetti) alle analisi di laboratorio sul prodotto in campo e finito, sino a definire dei programmi di lotta fitopatologica per ciascun areale di produzione. Sono inoltre a disposizione i dati di 3 stazioni meteo posizionate sul territorio campano per far fronte non solo alle cattive condizioni di temperature al di sotto di soglie minime e massime, ma anche per monitorare i gradi giorno per il calcolo dello sviluppo dei principali parassiti delle colture agrarie, tra cui le cimici nocciolaie, utilizzando parametri facilmente calcolabili. Nata nel 1997 da un gruppo di produttori campani, produttori di noci, nocciole e mandorle, che si sono prefissati l'obiettivo di realizzare produzioni di qualità, è poi cresciuta arrivando oggi a coprire circa 500 ettari divisi in 3 Regioni italiane: Campania, nelle provincie di Caserta, Napoli, Avellino e Salerno, Puglia e Sicilia.

Astra Innovazione e Sviluppo è un'azienda che offre servizi di Ricerca, Sperimentazione e Divulgazione, per Enti pubblici e privati nell'ambito della filiera produttiva agroalimentare, nei settori orticolo, frutticolo, vitivinicolo, olivicolo, colture estensive e sementiere.

Per l'attività di consulenza, Astra Innovazione e Sviluppo si avvale del supporto di CNR- ISAFoM (Istituto per i Sistemi Agricoli e Forestali del Mediterraneo). L'Istituto si occupa dello studio e analisi dei processi fisici, chimici e biologici che determinano il funzionamento e la dinamica degli agro-ecosistemi negli ambienti a clima mediterraneo, per il miglioramento quali-quantitativo delle produzioni, per l'ottimizzazione dell'uso delle risorse naturali, e per la valorizzazione delle funzioni dei sistemi agricoli e forestali. Inoltre, il CNR – ISAFoM persegue lo sviluppo e l'applicazione di metodi di ricerca e di innovazioni tecnologiche avanzate per il monitoraggio e la previsione degli impatti e delle risposte degli ecosistemi agrari e forestali alle pressioni antropiche e climatiche.

Ri.Nova è responsabile del coordinamento dell'attività di ricerca e realizza anche le attività di divulgazione.

Iniziativa realizzata nell'ambito dei progetti di ricerca presentati da Aop gruppo VI.VA nel programma operativo pluriennale 2023-2029 "Innovazione delle tecniche colturali e miglioramento qualitativo dei prodotti ortofrutticoli dei soci Aop gruppo VI.VA – acronimo ricerca viva", reg.2021/2115 e successive normative attuative, obiettivo d) ricerca e sviluppo - sotto-progetto 09 "Tecniche innovative di difesa biologica per il contrasto della cimice asiatica".