Buone quantità e prezzi soddisfacenti: l'annata castanicola in Emilia Romagna è positiva. "sarebbe potuta essere eccezionale, la migliore degli ultimi 20 anni - afferma Renzo Panzacchi, coordinatore dell'Associazione consorzi castanicoltori Appennino emiliano-romagnolo - se non fossero arrivati alcuni giorni di pioggia nel bel mezzo della raccolta. Questi hanno causato un rallentamento, infatti chi usa le macchine e gli aspiratori ha dovuto rinunciarvi, e in tal modo una buona parte della produzione è rimasta sotto gli alberi".
Anche dal punto di vista dei prezzi, i produttori possono ritenersi soddisfatti. Precisa Panzacchi: "Le quotazioni medie del prodotto migliore ha oscillato, al produttore, fra i 5 e i 6,50 euro/kg. I calibri minori, 4 - 4,50 euro/kg. Sono cifre soddisfacenti, considerando anche il fatto che le quantità in gioco erano in forte aumento rispetto al 2023, attorno al 60% in più".
Un grosso problema invece è quello delle muffe, che hanno colpito diverse partite. "A fine ottobre c'è stato uno sbalzo termico notevole e questo è stato l'innesco per il proliferare di muffe all'interno di castagne e marroni. E, purtroppo, esternamente non si vede nulla: il prodotto sembra sano".
Renzo Panzacchi
La produzione castanicola in Emilia Romagna è in crescita e, soprattutto, è viva e ricca di iniziative. Si tratta di circa 1460 ettari coltivati a castagneto da frutto, gestiti da 373 i produttori: sono alcuni dei numeri espressi dalla castanicoltura lungo la dorsale appenninica delle province di Parma, Reggio Emilia, Modena, Bologna, Ravenna e Forlì-Cesena, come conferma Panzacchi. Da un paio di anni, il comparto ha una forte visibilità grazie a un salone dedicato in occasione di Macfrut.
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