La produzione turca di limoni ha subito una flessione rispetto alla stagione precedente. Mustafa Arslan, proprietario dell'azienda d'esportazione turca di prodotti ortofrutticoli MDA Agricultural Products, afferma: "Purtroppo, a causa del cambiamento climatico e di altri fattori, la produzione turca di limoni è diminuita di circa il 25-27% rispetto all'anno scorso. Un altro motivo che ha causato questa flessione è il fatto che la domanda di limoni turchi è stata inferiore nel 2023, oltre alla mancata raccolta dei limoni per un periodo molto lungo".
Dopo un periodo molto negativo in termini di domanda, Arslan ritiene che siano in arrivo tempi migliori per gli esportatori di limoni. "Sebbene attualmente la domanda di limoni dai Balcani, dall'Europa centrale e dall'Europa occidentale non sia elevata, sembra che il peggio sia passato. Il periodo di esportazione dei limoni della varietà Mayer durerà circa 40-45 giorni, fino al 10 gennaio. La nostra varietà di limoni Lamas non sarà quella preferita per l'esportazione da parte di esportatori e coltivatori, poiché i prezzi sono bassi. Invece, gli operatori potrebbero scegliere di stoccare tali limoni, poiché la varietà si presta alla conservazione a lungo termine, soprattutto nella stagione fredda. Il problema più grande derivante dalla riduzione della produzione riguarda le differenze di prezzo tra gli esportatori che forniscono imballaggi di qualità e quelli che utilizzano confezioni con standard più bassi. Sfortunatamente, i fornitori che non soddisfano standard di qualità vedono ridurre il loro margine di profitto. Ma i Paesi europei rimangono gli acquirenti più importanti di limoni turchi, tra cui anche Russia e Ucraina".
Secondo Arslan, è inevitabile che i limoni turchi presentino problemi alla buccia. "La siccità in estate e la successiva instabilità del meteo durante il periodo di fioritura, hanno ridotto le rese e la qualità del prodotto. Non esiste uno strumento efficace per combattere le malattie, che causano macchie sulla buccia dei limoni. Le pratiche relative all'utilizzo di agrofarmaci e sostanze chimiche vengono eseguite in conformità con i limiti massimi di residui richiesti dall'Ue, ma sfortunatamente pensiamo che i mercati europei dovrebbero affrontare il problema delle macchie sulla buccia con maggiore sensibilità e comprensione, quando si tratta di prodotti puliti e sani".
La situazione è così critica che Arslan ritiene che i limoni turchi non siano attualmente competitivi sul mercato. "L'Egitto, che sta crescendo e migliorando la qualità della sua produzione, ed è il nostro rivale più forte. Mentre in Spagna si lamentavano dei nostri prezzi dei limoni, noi siamo stati costretti a vendere i mandarini a prezzi più alti rispetto ai loro. Come Turchia, al momento non siamo in competizione con nessuno. Stiamo affrontando l'aumento dei costi causato dall'alta inflazione. Dobbiamo raccogliere la nostra produzione ed esportarla. Di conseguenza, abbiamo bisogno di nuovi mercati per i limoni turchi. Abbiamo perso la nostra posizione competitiva con l'aumento dei costi di trasporto e di manodopera sui mercati americani, canadesi e dell'Estremo Oriente. Ma crediamo comunque che in futuro torneremo a essere competitivi. Cercheremo di fare del nostro meglio nelle attuali condizioni socio-economiche".
Arslan è ottimista riguardo al futuro: "Ci siamo lasciati alle spalle un periodo molto difficile, soprattutto nei mesi di ottobre e novembre. Penso che la domanda di agrumi aumenterà, almeno in parte, con l'arrivo del freddo. Non tenderemo ad aumentare l'offerta di fronte a una domanda crescente. La stagione dei limoni è appena iniziata con la varietà Lamas. Sono convinto che i prezzi richiesti per limoni di qualità si stabilizzeranno con il nuovo anno, quando saranno disponibili altre varietà".
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Mustafa Arslan
MDA Agricultural Products
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