"Sotto pressione", così Jaap den Boer, di Olympic Fruit, descrive l'attuale situazione del mercato dell'uva. "È iniziata quando le uve europee sono uscite dal mercato con tre settimane di anticipo. Normalmente, con le uve bianche senza semi provenienti dall'Europa, si arriva alla fine di ottobre, ma quest'anno la stagione era già terminata all'inizio di ottobre in Spagna. Ciò ha creato una notevole carenza nella parte finale della campagna".
"Di conseguenza, tutti in Europa hanno accelerato la transizione alle uve provenienti dal Brasile e dal Perù, ma anche loro hanno dovuto affrontare delle difficoltà. Ad esempio, il Brasile ha avuto rese significativamente inferiori a causa delle piogge durante la raccolta, quindi ha inviato meno uva in Europa. Il Perù ha dovuto affrontare numerosi problemi, dagli scioperi alla carenza d'acqua e ai problemi di limiti massimi di residui, e il Paese si è sempre più concentrato sulle esportazioni verso gli Stati Uniti".
"Ciò ha portato a grandi carenze commerciali, facendo arrivare alle stelle i prezzi sul mercato spot. Sembra che tali quotazioni storicamente elevate debbano restare ancora a lungo. Le uve provenienti dalla Namibia e dal Sudafrica stanno arrivando con circa una settimana di ritardo rispetto al solito, quindi fino a Natale ci troveremo sicuramente di fronte a un mercato dell'uva molto esigente - dichiara Jaap - Inoltre, i prezzi dei supermercati sono estremamente alti, il che ha portato a non fare quasi nessuna promozione, anche se l'uva è un gruppo di prodotti che si presta bene alle vendite promozionali".
Mercoledì 4 dicembre è arrivata a Rotterdam la prima nave con uva proveniente dalla Namibia e dal Sudafrica. "Le previsioni iniziali dal Sudafrica ipotizzano 70 milioni di cartoni, una cifra leggermente inferiore a quella dell'anno scorso. Sebbene la qualità iniziale delle uve sembri leggermente inferiore, resta comunque da vedere come questo si tradurrà sul mercato. In particolare, l'offerta di uve rosse dal Sudafrica sembra rallentare un po', quindi avremo comunque un commercio positivo fino a gennaio. Sembra una copia dell'anno scorso, solo un po' più estrema".
Alla domanda sulle principali tendenze, il responsabile dell'approvvigionamento ha risposto che nelle ultime settimane si è trattato soprattutto di garantire la disponibilità e di soddisfare i programmi per i clienti. "È stata una bella sfida lo scorso novembre, ma credo che ne siamo usciti bene". Inoltre, la logistica in Sudafrica rimane un problema. Le persone sono impegnate a ottimizzare la catena di fornitura. Il porto di Walvis Bay, in Namibia, ad esempio, viene sempre più utilizzato per alleviare Città del Capo, ma anche in questo caso il trasporto dell'uva nei tempi previsti rimane una sfida. Se si ha a che fare con venti forti, il porto rimane chiuso per qualche giorno".
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