In questi giorni è partita la campagna del Tacle, un incrocio tra clementine e arancio tarocco, con polpa priva di semi; la buccia è sottile e presenta striature rossastre che rendono il prodotto esteticamente attraente.
Tacle
"Si tratta di un agrume diffuso nella Sicilia orientale, specialmente intorno all'Etna e nella Piana di Catania, territorio specializzato nella produzione agrumicola – spiega Carmelo Frisenna di Uniterra Sicilia Group / Arancia Loretta – Contiamo di iniziare i primi stacchi tra pochi giorni, solo quando avremo il giusto grado di maturazione, per rispondere alle richieste che ci provengono dalla GDO italiana ed estera. Si tratta di un prodotto abbastanza di nicchia, rispetto al panorama agrumario siciliano e internazionale, che si distingue per le sue proprietà organolettiche particolari, a cominciare dal gusto intenso. Dai giovani, specialmente nel centro e nord Europa, il Tacle è molto apprezzato per l'assenza di semi in un frutto che raggiunge e supera i 100/200 grammi di peso, diventando uno spuntino perfetto nelle pause dallo studio o dal lavoro".
Carmelo Frisenna
"La finestra produttiva del Tacle è di circa 70 giorni – prosegue il Sales Manager del gruppo di Paternò (CT) – perché si esaurisce appunto nel giro di 60/70 giorni, ma anche questa è una caratteristica che lo rende molto ricercato. L'ampiezza della produzione, tra quella propria e quella dei nostri conferitori di fiducia, ci lascia tuttavia qualche margine per quei buyer che vogliano integrare qualche fornitura col nostro prodotto. È andato bene anche il nostro mandarino Miyagawa che, anche quest'anno, ha fatto segnare una campagna commerciale di tutto rispetto, e terminata circa un mese fa. Chiaro è che il grosso della nostra produzione è costituita dalle arance bionde e rosse. Queste ultime dovrebbero essere pronte tra fine dicembre e i primi di gennaio, mentre il commercio delle arance bionde è attivo già da qualche settimana. Tutto dipenderà come sempre dal clima e dall'escursione termica cui i frutti dovranno essere soggetti per sviluppare la giusta colorazione".
Arancia bionda
"Quel che sembra imprescindibile in un prodotto naturale come il nostro – spiega Frisenna - è che questo viene determinato dalla natura e, quindi, se colorazione, calibro e aspetto esteriore si presentano in un dato modo, allora quella è la dimostrazione di un prodotto non forzato, né trattato per cambiarne l'aspetto. I consumatori, ma anche i buyer, vanno educati alla valutazione della qualità di un prodotto che non dipende dai calibri, dalla perfezione della buccia, ma dal sapore, dalla freschezza, dalla sicurezza che spesso sono racchiusi in un agrume siciliano. Quanto vale un prodotto sano e genuino, forse leggermente più piccolo e con la buccia leggermente imperfetta, rispetto a un'arancia, per esempio, che ha fatto qualche decina di migliaia di miglia marittime, con l'aggravio di immissione di sostanze inquinanti nell'atmosfera, e di cui sappiamo poco: come sono state prodotte, con quali fitofarmaci? Che tipo di manodopera è stata impiegata, a quali condizioni?"
Arancia bionda in cassetta
"Le domande potrebbero essere tante altre ancora - conclude il manager - ma quel che vorremmo sottolineare è che noi produciamo e paghiamo le tasse in Italia, in Europa. Le nostre produzioni si trovano a distanze relativamente brevi, rispetto ai maggiori mercati al consumo del nostro continente. Rispettiamo tutte le leggi italiane che regolamentano il settore, da sempre le più stringenti in materia a livello internazionale. La scelta per un consumatore europeo dovrebbe essere abbastanza semplice, noi crediamo".
Per maggiori informazioni:
Carmelo Frisenna - Sales Manager
Uniterra Sicilia Group / Arancia Loretta
+39 348 1329705
[email protected]
www.arancialoretta.com