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Lo sfogo di un produttore romagnolo

"Senza OP siamo figli di un dio minore, sebbene frutticoltori anche noi"

"Sono stato uno dei primi a proteggere il pescheto con teli antipioggia, 20 anni fa in Romagna, per cui sono sempre stato un precursore su questo fronte. Ora, la regione Emilia Romagna eroga contributi per sostenere la protezione dei frutteti, ma chi non aderisce a una OP (Organizzazione di Produttori) come il sottoscritto non ottiene il punteggio minimo per entrare in graduatoria. E mi sembra altamente ingiusto e contro le leggi sulla leale concorrenza".

Lo sfogo è di Davide Modigliani, agricoltore della zona di Cesena (Forlì-Cesena), il quale conduce insieme al fratello un'azienda frutticola di circa 15 ettari, di cui 12 protetti da coperture. "Era il 2005 quando abbiamo installato le protezioni antipioggia sulle drupacee - spiega l'agricoltore - avvalendoci dell'allora Consorzio Agrario di Forlì-Cesena e Rimini con la supervisione del responsabile tecnico Carlo Ammoniaci. Da allora abbiamo fatto tanti investimenti e ne vorremmo effettuare ancora per mantenere competitiva la nostra azienda ma, pur essendo cittadini e produttori come tutti gli altri, non facendo parte di una OP siamo penalizzati".

"Perché se non faccio parte di una organizzazione la regione Emilia Romagna deve penalizzarmi? La costituzione garantisce il diritto di libertà di scelta e io ho scelto di gestire in autonomia la mia azienda frutticola, senza vincoli. Però è una libertà fittizia, perché vengo penalizzato rispetto a chi è in cooperativa, visto che può accedere ai finanziamenti. Io invece credo che tutti dovremmo partire alla pari, sia chi è in OP sia chi si gestisce da solo la commercializzazione. Fra l'altro, noi siamo un'azienda ad alzare la media dei prezzi, dato che produciamo alta qualità e le nostre pesche, nettarine e ciliegie le vendiamo a cifre importanti, perché giustificate dalla richiesta. Quindi nel nostro caso nessuno può dire che, essendo liberi battitori, contribuiamo a diminuire la competitività del settore, anzi, per noi è l'esatto contrario".

"Ma non trovo giusto che certi agricoltori siano considerati di serie A e altri di serie B. E neppure vogliamo aderire a una OP, autentica o fittizia che sia, per la sola finalità di accedere ai fondi. Vorremmo la massima trasparenza ed essere trattati come gli altri", conclude.