Il Cavolfiore della Piana del Sele, recentemente insignito del marchio IGP, compie passi significativi per affermarsi sul mercato.
"La reputazione del prodotto rappresenta un elemento di valore trainante sul mercato. Un prodotto è di qualità se diventa riconoscibile da tutti: perché, ad esempio, è frutto del suo territorio, perché la ricerca storica lo racconta, perché da prodotto agricolo diventa ottimo cibo dalle qualità nutraceutiche ben definite. L'obiettivo comune non è più quello di assecondare il mercato, ma di indirizzarlo, andando a incidere sulle scelte del consumatore/fruitore del bene". Così riflette Antonio Vocca, responsabile generale della OP Solco Maggiore, nonché membro del Comitato Promotore del Cavolfiore della Piana del Sele, tecnico progettista che ha seguito l'iter di questo riconoscimento europeo.
La Grande distribuzione organizzata (Gdo) ha accolto con entusiasmo il nuovo prodotto sul mercato: con importanti reti di distribuzione, la OP Solco Maggiore sta dando vita a comunioni d'intenti per la giusta promozione e valorizzazione sul mercato del Cavolfiore della Piana del Sele IGP, e i primi test operati su alcuni scaffali di importanti insegne hanno dato riscontri entusiasmanti, con immediati riordini.
Raffaele Scarano, presidente del Consorzio di Tutela del Cavolfiore della Piana del Sele IGP e membro della OP Solco Maggiore di Eboli non nasconde la soddisfazione e dichiara: "Abbiamo lavorato per quattro anni, al fine di raggiungere questo traguardo. È nostro dovere proteggere e promuovere un prodotto che rappresenta un simbolo e una risorsa per la Piana del Sele, insieme alle peculiarità che lo contraddistinguono. La zona di produzione, attiva da ottobre a maggio, produce annualmente circa 24 milioni di cavolfiori, e l'obiettivo immediato è certificarne almeno il 16%".
"L'Organizzazione di produttori Solco Maggiore sta lavorando alacremente per la promozione di questo nuova eccellenza – ha aggiunto Attilio Astone, responsabile commerciale e controllo qualità della OP Solco Maggiore – Abbiamo anche introdotto un imballaggio in cartone, in un colore che si fa notare, 'monocorimbo', con etichetta nutrizionale che evidenzia proprietà come l'alto contenuto di vitamina C del prodotto, un QR code che ne racconta la storia, le origini, e che propone nuove, interessanti ricette per gustarlo".
Nelle stesse settimane di dicembre, il Cavolfiore della Piana del Sele IGP è presente a Milano presso Eataly Smeraldo, all'interno di uno spazio dedicato alla promozione del prodotto nel suo novo pack. È entrato a far parte del menù proposto al ristorante, con una pizza e un piatto creati ad hoc.
Il progetto del Cavolfiore della Piana del Sele IGP è stato accolto con entusiasmo dallo chef stellato Davide Oldani (nella foto a lato), il quale ha presentato questa eccellenza nel corso di un evento organizzato presso il Ristorante Olmo di Cornaredo (MI), lo scorso 4 dicembre. Nel corso dell'evento, organizzato dalla OP Solco Maggiore, alla presenza di selezionati ospiti rappresentanti delle Gdo e della stampa di settore, si sono incontrati lo chef e il prof. Cesare Gridelli, direttore del Dipartimento di Onco-Ematologia di Avellino.
Da questo eccezionale confronto, sono emersi diversi spunti di riflessione, a partire dal fatto che un piatto salutare può anche essere in grado di dare soddisfazione al palato. Con le giuste tecniche di cottura e altri accorgimenti, si può dare vita a un piatto gustoso e salutare, dove le verdure diventano protagoniste e non solo contorni. Infatti, anche un ortaggio come il cavolfiore, secondo Davide Oldani, può diventare il "main dish", non solo la carne o il pesce. Questo il progetto che lo chef ha a cuore e che promuove nel suo ristorante Olmo, dove anche i prodotti vegetali diventano protagonisti indiscussi delle preparazioni.
"Il cuoco deve prima di tutto nutrire le persone… poi stupirle": lo chef ha dunque introdotto nelle sue preparazioni tutto ciò che il Cavolfiore della Piana del Sele IGP è in grado di raccontare e di esprimere, a partire dalla sua bontà e dal territorio. "Ho accolto questo progetto – ha detto Oldani – perché vi sono tutti quei valori che ricerco all'interno delle materie prime: la grande qualità gestita da una filiera certificata e garantita e caratteristiche uniche, come gli aspetti nutraceutici".
Proprio il valore nutraceutico del cavolfiore IGP è stato illustrato dal professore Cesare Gridelli, direttore del Dipartimento di Onco-Ematologia di Avellino: "Un'alimentazione scorretta è responsabile del 30% dei tumori. Il cavolfiore è un concentrato di benessere: è ipocalorico, ricco di sali minerali, è ricco di vitamina C e di sulforafano, una sostanza antitumorale che le case farmaceutiche stanno sperimentando". Gridelli ha sottolineato l'importanza di una dieta equilibrata sia per la prevenzione che per il benessere generale.
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