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Sarà applicato 18 mesi dopo la data di entrata in vigore

Approvato dal Consiglio Ue il regolamento imballaggi

Dopo oltre due anni e senza ulteriori sorprese, ieri 16 dicembre 2024, il Consiglio dell'Unione europea ha formalmente adottato un regolamento sugli imballaggi e sui rifiuti di imballaggio (PPWR). Le nuove norme ridurranno significativamente la produzione di rifiuti di imballaggio, fissando obiettivi vincolanti di riutilizzo, limitando alcuni tipi di imballaggi monouso e imponendo agli operatori di ridurre al minimo gli imballaggi utilizzati. Il regolamento copre l'intero ciclo di vita degli imballaggi.

L'adozione formale da parte del Consiglio Ue segna il passo finale della procedura legislativa ordinaria. Il regolamento sarà pubblicato nella Gazzetta ufficiale dell'Ue, prevista per inizio di gennaio, ed entrerà in vigore. Il regolamento sarà applicato 18 mesi dopo la data di entrata in vigore (dalla seconda metà del 2026).

Implicazioni per il comparto ortofrutta
Le nuove norme introducono restrizioni sugli imballaggi in plastica monouso per frutta e verdura preconfezionata (non trasformata) di peso inferiore a 1,5 kg, ma anche per i sacchetti di plastica molto leggeri, come ad esempio quelli offerti nei mercati per la spesa sfusa.

Antonio Castelluccio (nella foto sotto), responsabile commerciale dell'azienda Pack System, che opera in Basilicata da oltre 20 anni, commenta: "Come imprenditore del comparto imballaggi, il regolamento genera confusioni e timori, poiché si vieta l'utilizzo di una grande quantità di imballaggi in plastica. Soprattutto nelle nostre zone, si utilizzano principalmente imballaggi in plastica inferiori al 1,5 kg. Penso ad esempio al confezionamento delle fragole. Tuttavia, se da un lato l'impatto sarà sicuramente negativo per gli imballaggi in plastica e in polistirolo, dall'altro si apriranno nuove opportunità e richieste per i packaging in cartone, che dovrebbero sostituire gli imballaggi in plastica. Potremmo assistere dunque a un graduale passaggio agli equivalenti in cartone".

"Prima di essere un operatore del comparto - continua Castelluccio - sono però anche un consumatore e la preoccupazione non manca: questa normativa, oltre ad avere impatti negativi a livello igienico, potrebbe portare anche a un aumento degli sprechi alimentari. Mi rendo conto però che tale decisione comunitaria genererà effetti positivi sul fronte della sostenibilità, visto che si registra un'eleva percentuale di abbandono degli imballaggi nell'ambiente, a causa soprattutto di comportamenti sbagliati".

Restrizioni sugli imballaggi in plastica monouso sono previste, inoltre, per cibi e bevande riempiti e consumati all'interno di alberghi, bar e ristoranti; porzioni singole di condimenti, salse, creme di latte e zucchero in alberghi, bar e ristoranti; piccoli prodotti cosmetici e da toilette monouso utilizzati nel settore ricettivo (ad esempio, flaconi di shampoo o lozioni per il corpo).

Le nuove norme prevedono, tra l'altro, i seguenti requisiti per gli imballaggi: obiettivi al 2030 e al 2040 per una percentuale minima di contenuto riciclato (fino al 65% per le bottiglie di plastica monouso entro il 2040); riduzione al minimo del peso e del volume degli imballaggi ed eliminazione di quelli non necessari; riduzione al minimo delle sostanze che destano preoccupazione, compresa la limitazione dell'immissione sul mercato di imballaggi a contatto con gli alimenti contenenti sostanze alchiliche per- e polifluorurate (PFAS) se superano determinate soglie.

I requisiti di etichettatura, marcatura e informazione (ad esempio sulla composizione dei materiali o sul contenuto riciclato) dovrebbero facilitare la selezione e le scelte dei consumatori.

Obiettivi di riutilizzo e obblighi di ricarica
Il regolamento stabilisce nuovi obiettivi vincolanti di riutilizzo per il 2030 e obiettivi indicativi per il 2040. Gli obiettivi variano a seconda del tipo di imballaggio utilizzato dagli operatori (ad esempio, obiettivi vincolanti del 40% per gli imballaggi utilizzati per il trasporto e la vendita e del 10% per gli imballaggi raggruppati).

Secondo le nuove regole, i ristoranti che offrono servizio da asporto dovranno offrire ai propri clienti la possibilità di portare i propri contenitori da riempire con bevande fredde, calde o cibi pronti senza costi aggiuntivi.

Per maggiori informazioni:
www.consilium.europa.eu

Articolo a cura di Maria Luigia Brusco e Vincenzo Iannuzziello